ADELAIDE – Lo scorso 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, il Comune di Campbelltown ha celebrato dieci donne della comunità che si sono distinte in vari ambiti, all’interno del progetto Women of Campbelltown. Nella biblioteca locale sono ora esposte le locandine con le storie di queste donne e il pubblico può ritirare una copia della pubblicazione The Power of Passion, una raccolta delle prime 40 storie raccontate all’interno della rassegna. 

Forte il messaggio del sindaco Jill Whittaker: “Il tema della Giornata Internazionale della Donna di quest’anno è ‘Contate su di lei: investite nelle donne. Accelerate il progresso’. Cosa ci chiede di fare il tema di quest’anno? Perché investire nelle donne? Le donne continuano a morire per mano degli attuali ed ex partner, la parità di retribuzione è ancora sfuggente, la pensione per le donne è in ritardo rispetto ai problemi di salute, come l’endometriosi, troppo a lungo sottovalutata. 

Le donne anziane rappresentano la fascia demografica in più rapida crescita per quanto riguarda i senzatetto. Sono necessari investimenti per migliorare la vita di tutti. Gli investimenti negli ultimi anni si sono concentrati sui bisogni delle donne a seguito della presenza delle donne in Parlamento; il Comune ha investito in collaborazione con i governi statale e federale per costruire strutture sportive moderne adatte alle donne (e agli uomini). Abbiamo finito? No, a Campbelltown mancano campi sportivi e le donne e le ragazze si disperdono. La prossima area di investimento è un edificio per sostenere le persone che lavorano nel mondo delle arti dello spettacolo, le loro famiglie e le persone che vogliono divertirsi in quest’area. Ciò va a vantaggio delle donne e dell’intera comunità”. 

Tra le donne riconosciute quest’anno, anche un’italiana: si tratta di Teresa Marona, un nome molto noto nella comunità, volontaria attiva al Campania Club, di cui è tesoriera. 

Teresa è un’imprenditrice di successo, che ha fondato la propria attività immobiliare mentre gestiva un famoso ristorante locale. È nata a San Giorgio La Molara, in provincia di Benevento, la maggiore di tre figli, e ha avuto un’infanzia molto felice. La sua famiglia viveva nella piazza principale del paese, di fronte alla sua scuola. Da sempre Teresa è una persona desiderosa di imparare, una sua caratteristica molto marcata. Da bambina amava la matematica in particolare; le sarebbe piaciuto proseguire gli studi e diventare insegnante. Purtroppo, dopo la quinta elementare ha dovuto lasciare la scuola per iniziare a cucire: confezionava abiti per lei e la sorella, con la sua preziosa macchina da cucire Pfaff. 

Il padre di Teresa è stato una figura molto influente nella sua vita: era sordo dall’infanzia e ricevette un’istruzione universitaria da un ricco mecenate. Anche se di professione faceva il calzolaio per gli agricoltori, si recava quotidianamente nelle varie fattorie trasportando le sue attrezzature. Teresa fin dalla più tenera età lo aiutava a tenere la contabilità e nell’acquisto delle attrezzature, dimostrando fin da subito un forte senso degli affari. A 16 anni, infatti, ha aperto la sua prima attività creando abiti, una professione che ha esercitato durante tutta la sua carriera. 

Durante quegli anni, molti stavano emigrando in Australia e così anche Teresa decise di partire, con due bauli contenenti la sua dote. Era il 1969. 

Arrivata in Australia, vive con gli zii a Royston Park, che gestivano il supermercato Minicozzi e catering per matrimoni. Presto conosce il suo futuro marito, che notò una foto di Teresa nel negozio di fotografia locale: da quel momento inizia ad andare a fare acquisti nel negozio in cui lavorava Teresa, comprando lamette da barba individuali, una strategia che gli dava la scusa di recarsi regolarmente al negozio. 

I due si sposano nel 1971 e l’anno dopo nasce la loro figlia Natasha. Dopo la nascita della figlia, Teresa decide di restare a casa per un paio d’anni. Il lavoro al supermercato era troppo frenetico, ma decide di lavorare da casa come sarta. Nel 1974 inizia a lavorare al Royal Adelaide Hospital come addetta alle pulizie e anche qui trovò il modo di distinguersi, tanto che presto venne promossa. Le mancava però la padronanza della lingua inglese; per questo acquistò un dizionario e si comprò una radio. Nel 1978, assieme al marito rileva un pizza bar su Pultney Street: a Teresa piaceva molto lavorare a contatto con il pubblico. 

Nel 1982, però, la malinconia dell’Italia era ancora forte, quindi Teresa, con il marito e la figlia, torna in Italia, dopo aver venduto il ristorante. Vi rimasero fino al 1985, quando tornarono in Australia, un Paese che avrebbe offerto loro maggiori opportunità. Non è stata una decisione facile per Teresa, lasciare la sua amata Italia per la seconda volta e ripartire da zero in Australia, tant’è che sia lei sia il marito per i primi tempi avevano dei doppi lavori, fino a quando Teresa non trova impiego in una boutique del centro. 

Dopo circa tre anni, sempre con il marito, acquista un negozio di fish and chips a Rostrevor, che hanno gestito insieme per i successivi 18 anni, trasformando un locale fatiscente in un locale all’avanguardia e pluripremiato, noto per la pulizia, il servizio clienti e i prodotti di qualità. Il Rostrevor Fish Shop divenne infatti un punto di riferimento locale; ancora oggi se ne parla. Teresa è molto legata a questa sua attività, che ha potuto far fiorire anche grazie ai preziosi consigli dell’amico John Di Fede, a cui è estremamente grata. 

Durante gli anni dei fish and chips, la coppia inizia a investire in campo immobiliare, costruendo e ristrutturando diverse case di qualità nella zona di Campbelltown. Una volta venduta l’attività, Teresa torna a fare la sarta e, all’età di 63 anni, torna a scuola, dove al Marden Senior College completa il SACE, studiando part-time per tre anni. 

Negli ultimi dieci anni è volontaria al Campania Club. Sta cercando di rallentare un po’ la sua vita frenetica ma non sarà facile data la sua natura attiva, curiosa, sempre alla ricerca di imparare cose nuove e intenzionata a continuare a contribuire alla comunità. Per Teresa la parola “successo” significa la capacità di fare le cose al proprio meglio e con passione e consiglia a tutti di circondarsi di persone che possono insegnarci qualcosa. Il suo consiglio alle giovani donne è di essere pazienti, fedeli a se stesse e di non mettersi in competizione. Il suo motto è: “Affronta ogni giorno con vigore ed energia”.