MILANO - La Procura di Milano ha aperto un fascicolo sulla vicenda della famiglia ebrea aggredita in un’area di sosta dell’autostrada Milano-Laghi. Il reato ipotizzato è percosse aggravate dall’odio razziale.

Gli agenti della Digos, che hanno già inviato una prima informativa all’aggiunto Eugenio Fusco, stanno lavorando sulle immagini estrapolate dai video e sulle targhe delle auto.

Padre e figlio francesi, che si trovavano in un autogrill a Lainate quando sono stati insultati e aggrediti, hanno denunciato.

“Quello che temo di più è quello che già sta succedendo: un odio legittimato. L’odio ci può essere, purtroppo fa parte dei fenomeni umani, ma quando sento che è legittimato, perdo i freni inibitori”, ha dichiarato il rabbino capo di Milano, Alfonso Arbib, parlando dell’aggressione.

“Purtroppo, questa notizia non mi ha sorpreso. Stiamo vivendo un’atmosfera molto pesante di fortissima crescita dell’antisemitismo”, ha aggiunto, spiegando che a Milano si verificano “un paio di episodi a settimana”, dalle aggressioni alle scritte nel quartiere ebraico.

“Io stavo passando con il mio carrello delle pulizie nel corridoio delle toilette quando mi sono trovato bloccato da un muro di gente che urlava. Si spintonavano, c’era quest’uomo in mezzo e accanto a lui il bambino silenzioso, sembrava scioccato”. È il racconto di un addetto alle pulizie dell’autogrill Villoresi Ovest.

“Non ho capito come fosse cominciato tutto, la gente si spingeva – ha aggiunto – Non ho visto nessuno alzare le mani, sentivo solo urla e grida, qualcuno che diceva di chiamare la polizia. Poi sono tutti saliti sopra e poco dopo la polizia era già arrivata”.

Gli agenti della Digos di Milano hanno acquisito le immagini delle telecamere dell’autogrill di Lainate e stanno raccogliendo testimonianze dell’accaduto per consegnare una relazione al procuratore Marcello Viola, che si occupa direttamente dell’inchiesta.