PIACENZA - È iniziata lunedì, 26 maggio, nell’azienda agricola Cattivelli a Vallera (Piacenza), la sperimentazione ufficiale sull’utilizzo di droni per la distribuzione di fitofarmaci sul pomodoro da industria.
Il progetto, promosso dal Consorzio Fitosanitario di Piacenza, rappresenta una delle prime prove strutturate a livello nazionale di utilizzo di aeromobili a pilotaggio remoto (droni) per la difesa fitosanitaria su questa coltura ad alto valore aggiunto e di cui Piacenza, con i suoi 10.000 ettari dedicati, si conferma areale strategico.
La sperimentazione si colloca nel quadro delle autorizzazioni ministeriali rilasciate solo in via eccezionale, che permettono l’impiego dei droni in deroga al divieto generale sulla distribuzione aerea di agrofarmaci. Il protocollo, coordinato dal Settore fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione Emilia-Romagna, punta a verificare sul campo l’efficacia, la precisione e la sostenibilità di questi mezzi.
“Grazie a questa sperimentazione controllata, sarà possibile dimostrarne la reale utilità nei casi in cui i terreni siano impraticabili o l’intervento tempestivo sia decisivo per la protezione della coltura”, spiega il direttore del Consorzio Fitosanitario, Ruggero Colla.
La prova si sviluppa su tre parcelle di pomodoro da industria da 2.500 metri quadrati: una trattata con drone, un’altra con metodi convenzionali, e una terza funge da testimone, ossia non riceve alcun trattamento e serve come confronto per valutare l’efficacia delle pratiche rispetto alle culture lasciate senza trattamento.
Nella prima fase, sono previsti due trattamenti: il primo si è svolto il 26 maggio, il secondo è programmato per i primi giorni di giugno. Seguiranno due ulteriori interventi in momenti diversi di sviluppo della pianta, per valutare l’efficacia in fasi di bassa e alta vegetazione.