CANBERRA – Scott Morrison non farà parte della delegazione australiana al vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si svolgerà a New York il prossimo 23 settembre, anche se si troverà comunque negli Stati Uniti per la sua visita al presidente USA Donald Trump. Lo ha confermato lo stesso ufficio del primo ministro su sollecitazione del quotidiano The Guardian Australia.
Il summit dell’ONU ha come obiettivo principale l’elaborazione di nuove strategie per limitare le emissioni di gas serra, tanto da riservare posizioni di spicco nel programma dei lavori agli interventi delle nazioni che intendono annunciare nuovi e più ambiziosi obiettivi in questo settore.La scelta di non impiegare i suoi massimi livelli di rappresentanza al summit di New York segnala l’intenzione del governo Morrison di non aggiungere nulla di nuovo agli impegni già presi di recente sul tema dei mutamenti climatici. Nell’ultimo forum dei Paesi del Pacifico di Tuvalu, lo stesso Scott Morrison ha annunciato l’impegno dell’Australia per tentare di limitare l’aumento globale delle temperature a 1,5 gradi, e per elaborare un piano per conseguire la crescita zero delle emissioni nocive entro il 2050.
“A sottolineare l’impegno dell’Australia sul fronte del clima sarà il ministro degli Esteri accompagnato dall’ambasciatore per l’Ambiente”, ha dichiarato un portavoce del primo ministro che ha aggiunto: “Il primo ministro andrà a New York alcuni giorni dopo il summit, per pronunciare il suo discorso di fronte all’assemblea generale delle Nazioni Unite”.
Il portavoce ha anche confermato che “l’Australia ha già delineato la sua posizione per combattere i cambiamenti climatici compreso un taglio delle emissioni nocive del 26-28% e investimenti diretti in progetti mirati tramite i nostri partner regionali”. Riguardo a questi ultimi investimenti, al forum di Tuvalu Scott Morrison aveva offerto un totale di quasi mezzo miliardo di dollari nell’arco di un quinquennio a partire dal 2020.