GENOVA - Qualche giorno fa il ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia, ha voluto lanciare un messaggio di fiducia per il settore che è stato forse il più colpito dalla pandemia: “In Italia si va verso un’estate da ‘tutto esaurito’”, ha detto. Secondo Garavaglia, “il fatto di avere aperto prima del previsto ha consentito una ripartenza dei servizi anticipata, e questo è un dato positivo”. “La ristorazione è in rispolvero - aggiunge –. Per quanto riguarda le prenotazioni ci sono due segnali positivi: il primo è che Italia su Italia si prevede un 10% in più dell’anno scorso, gli stessi italiani girano più dell’anno scorso. Poi abbiamo anche la ripartenza dei flussi dall’estero”.

Nonostante la fiducia di Garavaglia, tuttavia, il timore sorto ultimamente nel settore del turismo è che gli appuntamenti per il richiamo del vaccino convincano alla fine molti a rinunciare alle vacanze per non perdere l’appuntamento. Secondo Coldiretti, ben sei italiani su 10 sarebbero infatti disposti, se non a rinunciare, almeno a rimandare le proprie vacanze, per ricevere la seconda dose.

Per evitare però che per far procedere la campagna vaccinale il settore turistico debba ancora attendere il suo rilancio, molti governatori di Regione si stanno adoperando da tempo in modo che sia possibile, per chi trascorre un certo periodo di tempo nelle località di vacanza, ricevere il richiamo anche nelle zone di villeggiatura. Sul tema si è espresso più volte anche il commissario straordinario Francesco Figliuolo, purtroppo anche qui in modo però contraddittorio. Era stato lui stesso, il primo maggio, nel corso di un’intervista a Repubblica, ad avanzare la possibilità dei vaccini in vacanza. Successivamente però ci aveva ripensato, dicendo che l’idea non era realizzabile, salvo poi ammorbidire le proprie posizioni a fine maggio, parlando di soli casi “eccezionali”. 

A inizio giugno infine anche Figliuolo era nuovamente convinto e annunciava che il piano per i vaccini in vacanza era pronto, ma  aggiungeva che l’esigenza sollevata dai governatori era “più di uno spot che di una necessità”. 

Nel frattempo, almeno Piemonte e Liguria si sono mosse per conto loro e con un accordo reciproco le due regioni hanno avviato il piano operativo per i vaccini in vacanza dallo scorso 1 luglio. “è un’ottima soluzione – hanno detto soddisfatti i due governatori Alberto Cirio e Giovanni Toti – per non far rallentare la campagna vaccinale”. 

In pratica i portali regionali per le vaccinazioni permetteranno l’accesso e la prenotazione dei reciproci vacanzieri (a quelli che soggiorneranno per almeno due settimane), i quali otterranno l’appuntamento nella data più vicina a quella già prevista per il richiamo.
In questo modo Liguria e Piemonte si propongono come apripista di una soluzione che molte altre Regioni già dicono di voler seguire. L’unico grande scoglio che potrebbe tornare a mettere a repentaglio questa, come altre iniziative, è il fatto che sono tornate a scarseggiare le forniture. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha parlato, ad esempio la scorsa settimana di un calo del 30-40% di dosi e anche dal Lazio e dalla Puglia sono arrivati allarmi simili. Per Figliuolo, però, si tratterà al massimo di una diminuzione del 5%.