ROMA - La scorsa settimana è stato ufficialmente riaperto il ponte aereo umanitario con l’Afghanistan, che si era interrotto con l’ultimo volo italiano partito da Kabul lo scorso 28 agosto.

A darne notizia è stato lo stesso ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, spiegando che l’operazione di evacuazione è stata denominata “Aquila Omnia bis” e riguarderà 500 ex collaboratori delle Forze armate italiane e ovviamente le loro famiglie. Un primo volo è già stato portato a termine e nei giorni scorsi sono arrivati in Italia i primi sette cittadini afgani, tra cui una donna al nono mese di gravidanza che, subito dopo l’atterraggio, ha dato alla luce una bambina all’Ospedale “Grassi” di Ostia, dove era stata immediatamente trasferita. 

“Aquila Omnia bis - ha detto Guerini - testimonia il risultato di un lungo lavoro di squadra grazie alla forte collaborazione tra i ministeri della Difesa, Esteri, Interni e i servizi di informazione”. A renderlo possibile è ovviamente anche un dialogo con il regime dei talebani che, nei fatti, non si è evidentemente mai chiuso del tutto.