CANBERRA – Dopo l’arresto di una coppia di presunte spie russe a Brisbane, e le proteste dell’ambasciata di Mosca che ha accusato le agenzie di sicurezza australiane di alimentare paranoia antirussa, il primo ministro Anthony Albanese, ha invitato la sede diplomatica di “fare marcia indietro”.
I due cittadini australiani, russi di nascita, Kira Korolev, 40 anni, soldatessa dell’esercito australiano, e il marito Igor, 62 anni, lavoratore autonomo, sono accusati di aver tentato di aver ottenuto informazioni riservate della Difesa australiana per condividerle con le autorità russe.
Si tratta delle rime incriminazioni per spionaggio, in Australia dall’introduzione, nel 2018, delle leggi sulle interferenze straniere.
L’ambasciata russa a Canberra in un comunicato ha accusato la polizia federale e l’agenzia d’intelligence ASIO, di fomentare sentimenti antirussi: “La conferenza stampa del 12 luglio scorso da parte dei capi della polizia federale e dell’ASIO, è stato un altro esempio della paranoia antirussa, in Australia, corredata da trucchi teatrali per far apparire spie russe, presumibilmente, dappertutto”.
Il primo ministro, ribadendo che la Russia non ha alcuna cedibilità dato che ha, effettivamente, spie dappertutto, ha detto che Mosca dovrebbe recepire il massaggio: “Fate marcia indietro”.
“Perché (le truppe russe, ndr) non si ritirano dal fronte ucraino, mettendo fine ad un conflitto immorale e illegale, nel quale sono coinvolte, e perché non smettono di interferire in questioni interne di altri Paesi sovrani”, ha detto Albanese.
La Russia è un Paese oltraggioso, che non ha alcun rispetto per il diritto internazionale, e che dovrebbe venir trattato con disprezzo”, ha aggiunto il primo ministro australiano.
L’ambasciata ha scritto al governo sollecitando informazioni sullo stato della coppia, per verificare la necessità di offrir loro assistenza consolare.
Albanese ha detto di aver piena fiducia nel processo di controllo delle agenzie di sicurezza australiane: “Le minacce dell’ambasciata sono incongrue – ha sottolineato -, tentano costantemente di danneggiare i nostri interessi, ed è per questo che le nostre agenzie li monitorano costantemente”.
L’Australia è diventata di crescente interesse russo da quando ha raggiunto il patto di sicurezza AUKUS, con Stati Uniti e Regno Unito.
Kira e Igor Korolev, già comparsi in tribunale per l’udienza preliminare (la prossima udienza è prevista per settembre, non hanno inoltrato richiesta per la libertà condizionale e, da venerdì scorso, sono in carcere a Brisbane.
Gli inquirenti sostengono che Kira, un tecnico specializzato in applicazioni informatiche che aveva ottenuto il nullaosta di sicurezza che la abilitava al trattamento di informazioni, documenti e materiali classificati, mentre era in congedo a lungo termine si è recata in Russia, da dove aveva incaricato il marito, al quale aveva fornito le coordinate per collegarsi al suo account del lavoro, di accedere ai documenti da inviarle. Non è chiaro se i documenti sono stati o meno condivisi con le autorità russe.
La coppia è arrivata in Australia una decina d’anni fa, e Kira ha ottenuto la cittadinanza australiana, nel 2016 e il marito nel 2020.