CANBERRA - La chiamata, organizzata dal primo ministro britannico Keir Starmer, coinvolgerà anche i leader di Francia, Germania, Italia e Canada. L'incontro segue una prima riunione tenutasi a Londra questo mese, e un successivo vertice tra funzionari della difesa a Parigi all'inizio della settimana.
Più di 30 paesi hanno preso parte alle discussioni su come sostenere l'Ucraina, incluso il possibile dispiegamento di una forza multinazionale di peacekeeping nel caso di un cessate il fuoco con la Russia.
Albanese prenderà parte alla chiamata sabato sera (ora australiana) e rimane aperto a valutare una richiesta di invio di truppe australiane come parte della missione di pace.
Di parere diverso il leader dell'opposizione, Peter Dutton, che si è detto contrario, accusando il primo ministro di agire impulsivamente. “Non ha senso. Il nostro compito è proteggere il nostro paese e la nostra regione”, ha dichiarato oggi ai giornalisti. “Abbiamo sostenuto l'Ucraina fin dal primo giorno, ma non con truppe sul campo. Questa è solo un'idea improvvisata del primo ministro”.
Resta incerto se gli Stati Uniti offriranno garanzie di sicurezza all'Ucraina nell'ambito di un accordo di cessate il fuoco. Il presidente russo Vladimir Putin ha sollevato dubbi su una proposta di tregua di 30 giorni, ma non ha escluso un accordo. Donald Trump ha definito la risposta di Putin “molto promettente”, ma “non completa”, e si è detto pronto a parlare direttamente con il leader russo.
L'ambasciata russa in Australia ha avvertito che aderire alla “Coalizione dei Volenterosi” comporterebbe “gravi conseguenze”. “Stivali occidentali sul terreno sono inaccettabili per la Russia, e non rimarremo osservatori passivi”, si legge in una dichiarazione dell'ambasciata.