MELBOURNE - La dichiarazione è stata fatta in risposta alla recente decisione degli Stati Uniti di applicare un dazio minimo del 10% su tutte le importazioni, un provvedimento che ha ulteriormente inasprito le tensioni commerciali globali.

Tutte le esportazioni australiane saranno colpite da queste nuove tariffe, con settori come quello della carne bovina e dell’agricoltura particolarmente esposti.

“Questi dazi non sono una sorpresa, ma sia chiaro: sono del tutto ingiustificati”, ha detto oggi Albanese in conferenza stampa.

“Il presidente Trump ha parlato di dazi reciproci, un dazio reciproco dovrebbe essere pari a zero, non al 10%. Le tariffe imposte dall’Amministrazione non hanno alcuna logica e vanno contro i principi della nostra partnership”.

L’Australia ha evitato dazi aggiuntivi che sono stati invece applicati ai 60 Paesi con il più alto deficit commerciale con gli Stati Uniti, poiché mantiene un surplus commerciale con Washington.

Albanese ha ribadito che il governo non risponderà con dazi reciproci: “Non parteciperemo a una corsa al ribasso che porterà solo a prezzi più alti e a una crescita più lenta”.

Per rafforzare la capacità di assorbire l’impatto procurato dalle nuove tariffe commerciali, Albanese ha annunciato misure di sostegno ai settori colpiti, tra queste l’inasprimento delle leggi anti-dumping, un investimento di 50 milioni di dollari per aiutare le industrie a trovare nuovi mercati e un programma da un miliardo di dollari in prestiti a tasso zero per gli esportatori.

L’opposizione ha espresso delusione per la decisione di Trump, il leader Peter Dutton si è detto convinto che con un cambio di governo riuscirebbe a ottenere un’esenzione.