CANBERRA - “È un atto di autolesionismo economico da parte degli Stati Uniti che aumenterà i costi per i consumatori americani”, ha dichiarato Albanese.

Intanto, questa settimana, l’Australia si prepara ad accogliere i rappresentanti dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, in un contesto di crescenti tensioni commerciali globali.

Il ministro del Commercio Don Farrell, nell'ambito di un incontro dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, incontrerà a Parigi il suo omologo statunitense per discutere dell’eliminazione dei dazi. 

Sul fronte della sicurezza, Albanese ha risposto all’allarme lanciato dal Segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth, che ha definito la Cina una minaccia imminente alla stabilità globale. Albanese ha ribadito l’impegno australiano nella difesa, citando investimenti aggiuntivi per 10 miliardi di dollari.

Anche il ministro della Difesa Richard Marles ha espresso preoccupazioni simili, sottolineando che la rapida espansione militare cinese avviene senza trasparenza strategica. “Comprendiamo questa preoccupazione e siamo pronti al dialogo”, ha affermato.

L’Australia si trova oggi a bilanciare con cautela le relazioni economiche e strategiche con gli Stati Uniti e la crescente influenza della Cina nella regione, mentre Pechino rimane il suo principale partner commerciale.