CANBERRA - Il primo ministro Anthony Albanese ha colto l’occasione del G7 in Canada per rilanciare i negoziati con l’Unione Europea su un accordo di libero scambio, dopo che il previsto incontro con Donald Trump è stato annullato.

Il colloquio con il presidente statunitense, previsto per martedì scorso, è saltato a causa della partenza anticipata di Trump pressato dagli sviluppi del conflitto in corso tra Israele e Iran. Il governo australiano ha definito la decisione “comprensibile”, sottolineando la gravità della crisi in corso in Medio Oriente.

Data l’assenza Trump, Albanese ha puntato tutto sulla ripresa del dialogo con l’Europa. In un incontro con il cancelliere tedesco, il primo ministro si è detto “molto determinato a concludere rapidamente” l’accordo, ricevendo immediato sostegno da Friedrich Merz. Albanese ha anche avuto colloqui con la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, ai quali ha detto che l’Australia sarà lieta di avviare negoziato per un partenariato su difesa e sicurezza con l’Europa.

I negoziati sul partenariato su difesa e sicurezza, per fornire il quadro della collaborazione sull’industria della difesa, la sicurezza informatica e l’antiterrorismo, saranno paralleli ma separati a quelli sull’accordo di libero scambio.

Sono lieto dell’offerta di partenariato con l’UE, e ci metteremo al lavoro immediatamente – ha detto Albanese -. L’accordo, che non sarà giuridicamente vincolante e non includerà l’invio di ruppe, fornirà opportunità congiunte nel settore degli appalti per la difesa, dei quali beneficeranno le industrie e la sicurezza di entrambi. In tempi di incertezza globale abbiamo una responsabilità collettiva di cooperare a sostegno della pace, la sicurezza e la prosperità economica”.

Albanese ha detto che incaricherà del lavoro di primo piano sul partenariato, la ministra degli Esteri Penny Wong e il responsabile della Difesa Richard Marles.

I negoziati erano stati proposti la prima volta da von der Leyen alla messa inaugurale per papa Leone XIV, lo scorso mese a Roma.  L’UE ha già siglato accordi simili con paesi quali il Giappone, la Corea del Sud e il Regno Unito.

L’UE è il terzo partner commerciale dell’Australia, con scambi bilaterali per 106 miliardi di dollari nel 2022/23. I negoziati sull’accordo, avviati nel 2018, sono rimasti bloccati per anni su questioni come l’uso di nomi europei per prodotti locali (prosecco, feta, ecc.), i dazi europei sull’agricoltura australiana, e l’accesso limitato della carne bovina e ovina australiana nei mercati europei.

Intanto, si prolunga l’incertezza sugli scambi con gli Usa: le esportazioni australiane restano colpite da tariffe generali del 10% e del 50% su quelle di acciaio e alluminio. Albanese sperava di affrontare anche la questione AUKUS, dopo che Washington ha avviato una revisione del patto.

Il primo ministro ha avuto un incontro con funzionari economico-commerciali di massimo livello dell’amministrazione Trump, come il segretario al Tesoro Scott Bessent, il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hasset e il rappresentante al Commercio Jamieson Greer. Tema dei colloqui la politica commerciale sui dazi dell’amministrazione Trump, e l’offerta australiana di fornire minerali critici agli Usa.

Gli incontri multilaterali a cui Albanese ha avuto accesso in questo vertice del G7 lo hanno visto scambiare punti di vista con i leader di Giappone, Regno Unito, Francia, Italia, Canada, Corea del Sud, Sud Africa, India e con il segretario generale della NATO.

Durante l’incontro tra Albanese e il premier britannico Keir Starmer si è discusso di cooperazione su difesa, sicurezza e energia: “Abbiamo principi e valori condivisi con il regno Unito – ha detto il primo ministro australiano -. L’accordo di libero scambio tra i nostri Paesi ha beneficiato entrambi, e la nostra collaborazione nella difesa è molto importante con AUKUS”.

“Estremamente importante”, è intervenuto Starmer, riferendosi al patto di sicurezza AUKUS. 

Anthony Albanese non ha escluso la sua partecipazione all’Aia al summit della NATO, che si terrà il 24 e 25 giugno NATO, per incontrare, finalmente, il presidente americano faccia a faccia: “E’ un ipotesi che stiamo considerando”, ha detto.

Nonostante il mancato incontro con Trump, il primo ministro ha detto che il summit del G7 in Canada si è rivelato “molto produttivo e costruttivo”, ringraziando l’omologo candese Mark Carney, per l’invito a partecipare.