LAUNCESTON - In Tasmania si andrà alle urne il 19 luglio, dopo che, all’inizio di giugno, il parlamento ha approvato una mozione di sfiducia contro il premier liberale Jeremy Rockliff.

Si tratta della seconda elezione in due anni e della quarta negli ultimi sette. La mozione di sfiducia, avanzata dal Partito laburista e sostenuta da tre deputati indipendenti, ha preso di mira la gestione del bilancio da parte del governo liberale.

Secondo le previsioni aggiornate del Tesoro statale, il debito netto raggiungerà i 13 miliardi di dollari nel 2027/28, superando abbondantemente i 10,2 miliardi previsti nel bilancio 2025/26.

Pesa sul deficit anche la controversa realizzazione del nuovo stadio per la squadra dell’AFL dei Tasmania Devils. Il Tesoro ha avvertito che la crescita del debito è insostenibile e che saranno necessarie scelte politiche esplicite, non risolvibili solo con la crescita economica.

I Liberali hanno promesso tagli alla spesa pubblica, ma hanno escluso la vendita di beni statali per ridurre il debito. Entrambi i maggiori partiti stanno evitando di prendere impegni di grande spesa, mentre i Laburisti annunciano una strategia finanziaria dettagliata.

Albanese è comparso a Launceston con il leader laburista statale Dean Winter e la deputata federale Jess Teesdale, per presentare un piano sull’espansione dei servizi per l’infanzia. I laburisti statali vogliono rendere obbligatoria la presenza di asili nido in tutte le nuove scuole pubbliche o nelle grandi ristrutturazioni scolastiche.

Nel frattempo, i Liberali, al potere dal 2014, hanno promesso meno burocrazia per i permessi edilizi residenziali e un nuovo centro agricolo di formazione.

Recenti sondaggi hanno evidenziato una competizione serrata, con Laburisti al 31%, i Liberali al 29% e il restante 41% suddiviso tra indipendenti e partiti minori.