CANBERRA - Il cosiddetto Nakamal agreement dovrebbe essere siglato a Port Vila durante la visita del primo ministro Anthony Albanese, accolto dal suo omologo Jotham Napat.

Si tratterà della prima visita ufficiale di Albanese a Vanuatu e nelle Isole Salomone, nell’ambito della sua partecipazione al Pacific Islands Forum a Honiara. “È cruciale che i leader del Pacifico si riuniscano per perseguire una visione condivisa di pace, stabilità e prosperità”, ha dichiarato Albanese.

Sebbene i dettagli non siano ancora stati resi pubblici, l’accordo è atteso includere una forte componente di sicurezza. Secondo osservatori, potrebbe prevedere la riduzione della presenza cinese nelle forze di polizia locali, in cambio di sostegno economico e assistenza per rafforzare le capacità della polizia vanuatense, sul modello dell’intesa siglata tra Australia e Isole Salomone.

Il negoziato ha toccato anche il tema della mobilità. Vanuatu aveva chiesto la possibilità di viaggi senza visto verso l’Australia, ma il primo ministro Napat ha chiarito che l’argomento sarà discusso in un accordo successivo. Pacific expert James Batley, dell’Australian National University, ha spiegato che, sebbene non ci sarà una liberalizzazione totale, non si escludono concessioni sui visti.

Batley ha aggiunto che Canberra considera questo accordo un passo importante per consolidare il suo ruolo di partner primario di Vanuatu, senza tuttavia raggiungere il livello di ingerenza delle intese con Tuvalu o Nauru, che danno all’Australia un potere di veto sugli accordi di sicurezza di quei Paesi. Vanuatu, infatti, intende preservare la propria politica di non allineamento, mantenendo margini di sovranità sui rapporti con i donatori internazionali.

Per Napat, la fiducia reciproca resta la base dell’intesa: “Vanuatu manterrà la sua sovranità, l’Australia non potrà dettare chi debba fornire assistenza”.

L’accordo Nakamal, se firmato come previsto, rappresenterà un importante passo per l’Australia nella competizione strategica con la Cina nel Pacifico. Resta però da capire se entrambe le parti otterranno ciò che desiderano: Canberra punta a ridurre l’influenza di Pechino, mentre Vanuatu cerca maggiore sostegno economico senza rinunciare alla propria indipendenza.