CANBERRA - Albanese ha deciso di non partecipare al vertice NATO della prossima settimana all’Aia (Olanda), lasciando che sia il suo vice Richard Marles a rappresentare l’Australia, come previsto inizialmente.

Il vertice avrebbe potuto offrire un’opportunità per un incontro diretto con Trump, dopo la cancellazione del colloquio bilaterale previsto a margine del G7 in Canada. Trump aveva infatti lasciato il vertice con un giorno di anticipo per seguire dalla Casa Bianca gli sviluppi del conflitto tra Israele e Iran.

Albanese punta a discutere con Trump una possibile esenzione dalle tariffe statunitensi, il partenariato per i sommergibili nucleari con USA e Regno Unito e i futuri impegni in materia di difesa. Tuttavia, anche la presenza del presidente americano al summit NATO rimane incerta.

Secondo il senatore liberale James Paterson, Albanese dovrebbe comunque partecipare al vertice, indipendentemente da un eventuale incontro con Trump. “Sarebbe l’occasione per coordinarsi con gli alleati, sostenere l’Ucraina e affrontare la questione iraniana con i partner europei”.

Paterson ha anche criticato l’approccio del primo ministro, definendolo rischioso: “Aspettare sette mesi per vedere il presidente, evitando una visita ufficiale a Washington e sperando in un incontro fortuito in un forum internazionale, non è una strategia solida”.

Albanese non è stato l’unico leader a veder sfumare un incontro con Trump al G7: anche i presidenti di Messico, India e Ucraina avevano appuntamenti programmati con il presidente americano.

Il primo ministro ha comunque incontrato membri chiave dell’amministrazione statunitense per discutere di commercio, tariffe e minerali critici, ritenuti una leva strategica nelle negoziazioni con Washington.