SYDNEY - A sei giorni da quello delle elezioni, il leader dell’opposizione Peter Dutton ha definito il “Welcome to Country” un rituale usato con eccesso, mentre Albanese ha criticato l’opposizione per aver “cambiato rotta” più volte durante la campagna elettorale.

Durante il dibattito, trasmesso da Channel 7, un pubblico di 60 elettori indecisi ha assegnato ad Albanese una netta vittoria: 50% a suo favore, contro il 25% di Dutton, con il restante 25% dichiaratosi ancora indeciso.

Il confronto si è fatto subito personale: Dutton ha accusato Albanese di mentire e lo ha invitato a vergognarsi dei problemi creati negli ultimi tre anni. Albanese ha ribattuto che Dutton poteva attaccarlo, ma non avrebbe permesso che venissero attaccati i salari dei lavoratori. Su temi chiave come costo della vita e tasse, Albanese ha ottenuto il consenso della maggioranza degli elettori indecisi.

Il dibattito ha toccato anche temi delicati come il futuro dell’Australia sul piano energetico: Albanese ha sostenuto la transizione alle rinnovabili, mentre Dutton ha puntato sull’energia nucleare.

In materia di politica estera, Dutton ha indicato la Cina come la principale minaccia, mentre Albanese ha mantenuto un tono più diplomatico.

Infine, entrambi i leader hanno condannato i recenti atti di contestazione al “Welcome to Country” recitato anche durante le commemorazioni dell’Anzac Day, ribadendo l’importanza del rispetto per la cultura indigena australiana.

Con molte schede già inserita anticipatamente nelle urne, resta da vedere quanto quest’ultimo dibattito influenzerà realmente il risultato finale.