Lavoro a queste ricorrenze da due anni. Le emozioni sono tante ma per me è come se fosse ancora qui”. A parlare è Alessandro Daniele, per tutti Alex, secondogenito di Pino Daniele e mente e cuore della Fondazione Pino Daniele che ha ideato il sigillo del “70/10 Anniversary”, il marchio distintivo per celebrare il decimo anniversario dalla scomparsa di Pino Daniele (4 gennaio 2015), e il settantesimo dalla sua nascita (19 marzo 1955). Tante le iniziative per omaggiare il grande artista napoletano: il “Musicante Award-Premio Pino Daniele”, il nuovo singolo inedito “Again”, una mostra, la ristampa speciale dell’album “Musicante” e il documentario “Pino”. E un omaggio anche a Sanremo? “Ovviamente ci piacerebbe tanto ma non abbiamo richieste”.

Durante l’anno di celebrazioni, Alessandro si dedica a progetti che riflettono l’impegno sociale e musicale di suo padre. “Non si tratta solo di curare dei progetti per far parlare di mio padre. A me interessa creare dei prodotti, dei documenti che trasferiscano i valori che lui portava in giro con la sua musica, col suo teatro: l’impegno sociale e quello nei confronti della musica. Per questo sto lavorando per realizzare prodotti, eventi, progetti che seguano quella linea. Poi su tutto il resto, ricordare il nome, la figura, le canzoni, non c’è solo la fondazione, ma c’è il suo pubblico, ci sono i suoi amici, gli artisti”. Un esempio recente è stato l’omaggio a Pino Daniele da parte di Gigi D’Alessio e Giorgia durante la finale di “X Factor” a Piazza del Plebiscito a Napoli, un momento particolarmente toccante per Alex e la sua famiglia: “è stato meraviglioso. Avevo mia figlia a fianco con mia moglie; guardavo e mia figlia diceva: ‘Ma sta parlando di nonno Pino?’”.

E intanto, in occasione del quarantesimo anniversario di “Musicante” (1984), esce la ristampa speciale “Musicante 40th Anniversary Album”, che include l’album originale rimasterizzato da Pino “Pinaxa” Pischetola e le “Studio Session”, registrazioni inedite in presa diretta: “È un documento che svela il processo creativo di mio padre - racconta Alex - e mostra la sua ricerca di un suono e di un’identità, che poi si concretizzano nelle versioni definitive di ‘Musicante’, impregnate di sonorità mediterranee e napoletane”. Un disco pensato per i musicisti, in un’epoca in cui, secondo Alessandro, il mainstream tende a privilegiare la produzione per i grandi numeri.

Ma per chi ha voglia di fare musica “alla vecchia maniera” c’è il “Musicante Award-Premio Pino Daniele”, il Live Music Contest di musica pop rock ideato dalla Fondazione che offre a giovani artisti che studiano musica, compongono e interpretano il loro repertorio un’opportunità concreta di emergere e sviluppare la propria carriera. E poi c’è “Again”, il singolo postumo di Pino Daniele, che ha subito conquistato la vetta della classifica dell’EarOne Airplay. “Non me l’aspettavo, ma il primo posto in classifica è stato anche una conferma, che non è solo una questione nostalgica. è un brano semplice, fatto con tre strumenti: la sua chitarra acustica, quella elettrica e la sua voce. E con questi tre elementi è così pieno quel pezzo, è ricco, c’è tutto, c’è un suono, c’è la qualità, le armonie, e arriva questa verità, questa genuinità”.

Tra le sorprese in cantiere anche il documentario “Pino” diretto da Francesco Lettieri. Nel documentario è la stessa voce di Pino Daniele a raccontare i propri sogni, le lotte, le delusioni, i traguardi e il rapporto con amici e colleghi, grazie a una lunga intervista video inedita, rilasciata al giornalista Federico Vacalebre, che firma il soggetto del documentario insieme a Lettieri. “Per la prima volta - racconta Alex - ho dato accesso completo agli archivi della fondazione, materiale fotografico e video mai pubblicati. Dall’infanzia fino al 2014: c’è veramente tutta la sua vita”.

Un percorso biografico che sarà ripercorso anche dalla mostra “Pino Daniele Spiritual”, in programma a Palazzo Reale di Napoli dal 19 marzo, giorno del compleanno dell’artista. E Pino Daniele ha sempre avuto un profondo legame con la sua città natale. “Parlare di mio padre è come parlare di Napoli, e viceversa - afferma Alex. – Questo rapporto si percepisce nelle sue canzoni”. Un rapporto che si è evoluto nel tempo, influenzato anche dalla crescente popolarità, che ha portato Pino Daniele a vivere la sua città in modo diverso, pur mantenendone sempre un forte legame affettivo, soprattutto attraverso gli amici.

Ma qual è l’eredità artistica che Pino Daniele ha lasciato alle nuove generazioni di musicisti? Alessandro Daniele non ha dubbi: l’identità. Nelle sue canzoni, ha saputo fondere la tradizione musicale napoletana con sonorità internazionali, creando un linguaggio unico e riconoscibile. Un esempio, questo, per i giovani artisti di oggi, invitati a riscoprire le proprie radici culturali e a sviluppare una propria identità artistica, anziché inseguire modelli precostituiti. “Questo è un modo alla Pino Daniele”, è l’espressione che sottolinea Alex per rimarcare l’importanza dell’originalità e della ricerca musicale: valori fondamentali per i giovani artisti di oggi.

Infine, un possibile omaggio a Sanremo? “Carlo Conti conosceva mio padre. Se vorrà fare qualcosa, insomma, saremmo sicuramente felici ma al momento non abbiamo richieste”. E a Sanremo Pino Daniele c’è stato ma solo come super ospite, mai in gara: “Lo seguiva ma non si sentiva a suo agio in una competizione musicale”.