Con l’inizio del nuovo anno, un altro talento italiano è approdato a Sydney.

Serena Malfi, nata a Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli, mezzosoprano acclamata nei teatri più prestigiosi del mondo, debutterà alla Sydney Opera House interpretando Rosina ne Il barbiere di Siviglia in scena dal 18 al 25 febbraio.

Questo debutto rappresenta per lei un momento speciale, non solo come traguardo artistico, ma anche come occasione per abbracciare un nuovo pubblico.
“Esibirmi qui è un sogno – racconta Serena –. La Sydney Opera House non è solo un teatro: è un simbolo. Tutti la conoscono, anche chi non ha mai messo piede in un teatro. Quando l’ho detto a casa, amici e parenti mi hanno subito chiesto: ‘Davvero, proprio quello di Alla ricerca di Nemo?’”.

La sua risata spontanea svela la genuinità di chi, pur avendo conquistato il mondo, non si prende mai troppo sul serio.
La carriera di Malfi è un insieme di talento, tanto studio e una passione inesauribile. Ha calcato i palcoscenici della Scala di Milano, del Metropolitan di New York, dell’Opéra di Parigi e tanti altri, portando con sé una voce che vibra di emozione e autenticità.

Tra i ruoli che hanno segnato il suo percorso, spiccano quelli mozartiani e rossiniani, due pilastri del suo repertorio.
“Mozart è la mia anima musicale – confessa –, ogni sua nota è perfetta, non c’è niente che non mi piaccia. Rossini, invece, è stata una sfida: non ero una rossiniana naturale, ho dovuto lavorare molto per affrontare le sue colorature vocali”, facendo riferimento a una tecnica vocale specifica utilizzata soprattutto nel repertorio operistico del Belcanto, come le opere di Rossini, Bellini e Donizetti. Le colorature sono rapide sequenze di note, spesso molto vicine tra loro, che richiedono grande precisione, agilità vocale e controllo del respiro.

Malfi ha aggiunto come questa continua evoluzione l’abbia portata a esplorare anche nuovi ruoli, come Carmen che sogna di interpretare presto: “È un personaggio complesso, sensuale e profondo, che sento molto vicino”.
 Il barbiere di Siviglia, opera rossiniana tra le più amate di sempre, racconta la storia di Rosina, una giovane astuta e ribelle che cerca di sfuggire alla tutela opprimente del suo tutore per vivere il suo amore con il Conte d’Almaviva. Il barbiere Figaro, con la sua intraprendenza, architetta una rete di inganni e strategie che rendono la trama un capolavoro di comicità e intelligenza.
 Malfi descrive Rosina come un personaggio pieno di energia e spirito, in cui è facile ritrovare la sua stessa vivacità: “È un ruolo straordinario. Portare Rosina sul palco della Sydney Opera House sarà una gioia, ma anche una grande responsabilità”.
 La storia de Il barbiere di Siviglia ha attraversato due secoli conquistando il pubblico con la sua trama e brillante ironia.

Tra le curiosità, si dice che Rossini abbia composto l’opera in meno di un mese, lavorando con una velocità sorprendente per rispettare le scadenze. E pensare che al debutto, nel 1816, l’opera fu un clamoroso fiasco, dovuto a incidenti scenici e alla rivalità con la precedente versione musicata da Giovanni Paisiello. Ma nelle repliche successive, il pubblico fu rapito dalla genialità del giovane Rossini, consacrando l’opera come un capolavoro intramontabile.
 Dietro il sorriso luminoso di Serena Malfi si cela una donna forte che ha superato sfide personali importanti.

Qualche anno fa, le è stato diagnosticato un tumore alla tiroide, un’esperienza che avrebbe potuto compromettere la sua carriera: “Quando l’ho scoperto, ho pensato che non avrei mai più cantato, l’intervento era delicato e, per un cantante, toccare la tiroide può significare la fine”.

Dopo l’operazione, Serena ha dovuto ricostruire la sua voce, affrontando anche attacchi di panico sul palco. Ma la sua determinazione e l’aiuto di insegnanti e medici l’hanno riportata alla ribalta, più forte di prima: “È stato un percorso lungo e difficile, ma oggi sono qui, pronta a vivere ogni momento con gratitudine”.

Serena Malfi vede l’opera come una forma d’arte eterna, capace di parlare anche alle nuove generazioni: “L’opera è viva e ci sono tanti modi per innovarla senza snaturarla. La bellezza è sempre attuale, basta saperla valorizzare”, afferma.

Il suo debutto alla Sydney Opera House per chi avrà la fortuna di ascoltarla, sarà decisamente un’esperienza da ricordare.