MILANO - Durante la prima della nuova stagione che è andata in scena mercoledì scorso, il palco reale della Scala di Milano era talmente imbottito di politici che sembrava esplodere. C’erano tutti. Oltre al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è presente ogni anno come da tradizione e che è stato applauditissimo dal pubblico, c’era la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, appena nominata dalla rivista Forbes la donna più potente del mondo e a poca distanza sedeva anche la settima in classifica, la premier Giorgia Meloni, che per la prima volta era presente all’inaugurazione della stagione della Scala. Sulla piccola tribuna erano poi assiepati anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il sindaco di Mialno, Beppe Sala e il presidente della Regione, Attilio Fontana.

Lo spettacolo messo in scena è stato l’opera russa di Boris Godunov, eseguito sotto la bacchetta del maestro Riccardo Chailly nella prima versione in sette scene presentato da Modest Musorgskij ai Teatri  imperiali di San Pietroburgo nel 1869. Una scelta che, hanno spiegato gli organizzatori, è stata presa tre anni fa prima dello scoppio della guerra e che non è stata cambiata nonostante le proteste ufficiali del console ucraino e di un gruppo di cittadini ucraini che si sono raccolti fuori dal teatro per manifestare il proprio dissenso per la scelta dell’opera, definita “propaganda per Putin”.

Polemiche alle quali ha risposto anche il Capo dello Stato, ricordando che “la grande cultura russa è parte integrante della cultura europea” e  “un elemento che non si può cancellare. La responsabilità della guerra - ha sottolineato Mattarella - va attribuita al governo di quel Paese non certo al popolo russo o alla sua cultura”.

Oltre ai cittadini ucraini, fuori dal teatro erano presenti però anche molti altri gruppi di contestatori, tra cui i collettivi studenteschi e centri sociali, che hanno preso di mira in particolare i membri del governo manifestando contro il caro bollette e la guerra. Schierati all’esterno del teatro anche un gazebo dei sindacati di base e gli attivisti per il clima  ‘Extinction rebellion’ e ‘Ultima generazione’. Proprio esponenti di quest’ultimo hanno lanciato vernice sulla facciata della Scala in mattinata e sono stati denunciati alla polizia.