TEL AVIV - Il nuovo fronte di guerra apertosi tra Iran e Israele ha visto nelle ultime 72 ore uno scambio senza sosta di attacchi missilistici sulle principali città dei due Paesi. 

Nella notte di sabato, Teheran ha colpito lo Stato ebraico con un’offensiva lanciando centinaia di missili, di cui alcune decine sono caduti anche in Siria. Colpito il centro di Tel Aviv, ma sono state riportate esplosioni anche a Gerusalemme e in altre zone del centro del Paese.

Con un bilancio in continuo aggiornamento, sarebbero oltre un centinaio i feriti e una decina i morti; molte le case colpite, con la popolazione che è stata allertata di ripararsi nei rifugi sotterranei. I jet dell’Idf hanno bombardato Teheran, con i droni che hanno preso di mira “figure di spicco del regime”, e raid lanciati anche contro San’a’, la capitale dello Yemen, per uccidere un capo militare degli Houthi, Muhammad Abdel Karim al Ghammari. 

La guida suprema dell’Iran Ali Khamenei “non è off limits” per Israele, ha fatto sapere un funzionario israeliano al Wall Street Journal, sottolineando che il governo di Tel Aviv non esclude alcun potenziale obiettivo per distruggere il programma nucleare, incluso lo stesso Khamenei.  

La guerra tra Israele e Iran - che ha fatto passare in secondo piano il conflitto a Gaza, come ha spiegato l’Idf - marcia sui binari dell’offensiva e del contrattacco. Con colpi mortali da entrambe le parti. Il portavoce dell’esercito Effi Defrin, ha dichiarato che i piloti dell’Aeronautica militare hanno bombardato diverse zone dell’Iran, colpendo, in particolare, la capitale. “La strada per Teheran è stata spianata”, hanno comunicato il capo di stato maggiore Eyal Zamir e il comandante dell’Aeronautica Tomer Bar. I caccia israeliani hanno inoltre colpito i sistemi antiaerei diretti iraniani, mettendo al sicuro i propri jet, e colpendo diverse postazioni militari, depositi petroliferi, insediamenti nucleari e infrastrutture per l’arricchimento dell’uranio.

Nel suo primo messaggio dopo l’offensiva, il premier israeliano Benyamin Netanyahu, rivolgendosi direttamente al “grande popolo iraniano”, ha spiegato che l’operazione militare denominata ‘Rising Lion’, ha come obiettivo quello di “rimuovere il regime di Teheran, che opprime il Paese da quasi 50 anni e minaccia di distruggere il mio Paese, lo Stato di Israele ”. E nel perseguimento del suo obiettivo, di eliminare “la minaccia sia nucleare che dei missili balistici”, con i suoi attacchi Israele ha colpito i vertici militari ed eliminato gli scienziati nucleari di alto livello. 

“I piloti israeliani dai cieli sopra la capitale dell’Iran, infliggeranno colpi al regime che gli Ayatollah nemmeno riescono a immaginare – ha dichiarato sabato Benyamin Netanyahu -. Abbiamo indicazioni che membri di alto livello del regime stanno già preparando le valigie”. Il Wall Street Journal ha riportato che l’America ha assistito Gerusalemme nella difesa dai missili da “aria, terra e mare”.

Il primo ministro inglese Keir Starmer, ha reso noto che la Gran Bretagna starebbe dispiegando risorse in Medio Oriente, compresi jet, in seguito all’aggravarsi della situazione. “Se contribuiranno a sventare gli attacchi contro Israele, l’Iran colpirà le loro basi militari in Medio Oriente”, la promessa della diplomazia iraniana contro Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Teheran ha poi minacciato di chiudere lo Stretto di Hormuz, dove transita un quinto del petrolio globale.

È intervenuto anche il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, con un monito: “Se Khamenei continuerà a lanciare missili contro la popolazione israeliana, Teheran andrà in fiamme. Il dittatore iraniano sta trasformando i cittadini del suo Paese in ostaggi e li condanna a pagare un prezzo pesante, soprattutto gli abitanti di Teheran, a causa degli attacchi criminali contro i civili israeliani”. 

Netanyahu, che ha dovuto far rinviare il matrimonio del figlio per la guerra, ha affermato che se Israele non avesse scatenato la guerra, nessuno avrebbe fermato l’Iran e il suo regime “senza scrupoli che progettava di fornire armi nucleari ai suoi alleati terroristi”, riferendosi a Hezbollah, Hamas e Houthi. “Questo è terrorismo nucleare: avrebbe minacciato il mondo intero”, ha aggiunto.