BERLINO - Questo calo riflette una crescente preoccupazione sulle prospettive di reddito, che hanno toccato il minimo dal marzo scorso, generando una maggiore cautela nei consumatori, soprattutto per le spese rilevanti.
Gli atteggiamenti si irrigidiscono anche per le incertezze macroeconomiche: l’economia tedesca ha registrato una contrazione dello 0,3% nel secondo trimestre, alimentando timori di una recessione prolungata. A questi fattori si aggiungono i costanti incrementi del tasso di risparmio, come testimonia il calo dell’indice della propensione agli acquisti, che riflette una ritrosia a investire denaro in beni durevoli.
Il quadro è aggravato da timori sul mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione ha superato i 3 milioni di persone, un livello che non si vedeva da dieci anni, e si prevede un aumento di 10mila disoccupati già in questo mese di agosto. L’Istituto Ifo osserva che in tale contesto le aziende stanno rallentando le assunzioni, alimentando ulteriormente la sfiducia tra i cittadini.
In risposta a questa situazione, la Federazione del Commercio tedesca ha rivolto un appello al cancelliere Friedrich Merz, invitandolo a implementare misure economiche di sostegno specifico per famiglie a basso o medio reddito. Via libera è stato richiesto alle politiche di spesa pubblica senza aggravio fiscale, per stimolare i consumi e contenere l’erosione del potere d’acquisto.
Il quadro che emerge è quello di una Germania in cui l’avanzamento verso la ripresa economica viene ostacolato da una fiducia fragile. Consumatori sempre più cauti, aspettative di reddito al ribasso, e un’impennata del risparmio non bastano a sostenere la domanda interna. Il rallentamento degli investimenti e della spesa rischiano di innescare un circolo chiuso, rendendo difficile il ritorno su livelli di crescita stabile.
Il governo, da parte sua, è chiamato a rispondere con rapidità ed efficacia, o si rischierà di trasformare questa esitazione di fondo in un vero blocco sistemico nel cuore dell’economia europea.