MELBOURNE - L’esecutivo guidato da Jacinta Allan ha proposto una serie di riforme per “modernizzare” la gestione finanziaria, ma l’opposizione sostiene che si tratti in realtà di un tentativo di ridurre la supervisione sulla spesa pubblica.

“Mai come ora è cruciale vigilare sulla spesa eccessiva del governo statale, eppure, con il pretesto di migliorare l’integrità finanziaria, il governo laburista la sta compromettendo”, ha dichiarato il ministro statale ombra del Tesoro James Newbury.

Una delle modifiche più controverse contenute nel disegno di legge riguarda l’eliminazione dell’obbligo di emettere un “mandato” ufficiale per autorizzare l’utilizzo dei fondi pubblici, un passaggio che al momento richiede l’approvazione del Governatore dello Stato e del Revisore generale.

Il ministro delle Finanze Danny Pearson ha giustificato la misura in Parlamento, definendo i mandati “un sistema antiquato di contabilità basato sul contante”. Pearson ha spiegato che: “oggi, grazie alla tecnologia bancaria e ai moderni sistemi informatici, esistono strumenti più efficaci per tracciare le spese pubbliche”.

Tuttavia, Newbury ha definito “allarmante” la rimozione di questa prassi storica: “Da sempre, il Governatore del Victoria ha convalidato formalmente ogni spesa del governo. Ora il Partito laburista vuole un assegno in bianco”.

Un portavoce del governo ha respinto le accuse: “I mandati sono una pratica inefficiente e obsoleta di quasi due secoli fa. Questo allineerà il Victoria agli altri stati australiani”. Il dibattito resta acceso, con l’opposizione pronta a bloccare le modifiche.