Un momento di confronto essenziale per comprendere le esigenze e le aspettative della comunità italiana nel Paese.

L’incontro annuale di Canberra tra ambasciata, consolati e i presidenti dei Com.It.Es. d’Australia – alla presenza dello stesso Ambasciatore Paolo Crudele, prossimo al termine del suo mandato in Australia, Francesco Giacobbe, senatore del Partito democratico, eletto nella circoscrizione Africa-Asia-Oceania-Antartide, e Franco Papandrea, rappresentante del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero – si è confermato di nuovo occasione di essenziale collaborazione che consente di fare il punto sulle esigenze della comunità, sulle sfide del presente e sulle prospettive future.

Punto focale dell’appuntamento consolare di quest’anno è stato il dialogo intergenerazionale, al fine di garantire che le voci dei giovani italo-australiani e dei nuovi migranti siano ascoltate, colmando il divario tra le generazioni e celebrando una storia comune. Inoltre, è stata ribadita l’importanza della promozione della lingua italiana, pietra angolare del patrimonio culturale locale.

Il presidente del Com.It.Es. Victoria e Tasmania, Ubaldo Aglianò, ha sottolineato come la riunione sia stata l’occasione per riflettere anche sulle esigenze di rappresentanza degli italiani all’estero e per analizzare le modifiche alla recente legge sulla cittadinanza, inclusi i nuovi termini relativi al riacquisto.

“Abbiamo cercato di comprendere come allineare le modalità gestionali tra consolati e utenti nell’erogazione di servizi, come la registrazione degli atti di nascita o le istanze di riacquisto della cittadinanza”, ha spiegato.

Il decreto-legge 28 marzo 2025 n. 36 – che ha introdotto modifiche rilevanti alla cittadinanza, partendo da un limite generazionale e riconoscendola solo a chi ha almeno un genitore o un nonno nato in Italia – è stato giustificato dal governo italiano come una risposta a un presunto abuso incontrollato di richieste e un modo per assistere i consolati oberati di lavoro. Il decreto ha però destato ampio dibattito negli ultimi mesi.

“La cittadinanza italiana – ha osservato Aglianò – è oggetto di attenzione di alcuni tribunali che hanno sollevato la questione della legittimità costituzionale della retroattività della norma. Attendiamo le pronunce della Corte costituzionale previste per fine gennaio”.

Sul piano pratico, il presidente ha chiarito che, sebbene le pratiche di cittadinanza abbiano tempi lunghi, non si è registrato un calo nelle richieste: “Non sembra ci sia stato un impatto significativo. Anzi, le pratiche di riacquisto della cittadinanza per gli ex cittadini italiani sono piuttosto rapide. Come ci ha spiegato la Console Generale d’Italia a Melbourne, Chiara Mauri, una volta verificati i documenti, il riscontro è pressoché immediato”.

Ampiamente discusso anche il tema, sempre centrale, della promozione della lingua italiana, considerata da tutti un pilastro fondamentale dell’identità e della continuità culturale della comunità. È stato difatti affrontato anche il rinnovo dei memorandum of understanding tra i consolati italiani e i dipartimenti di educazione locali, strumenti che consentono di consolidare la presenza dell’italiano nei programmi scolastici e di rafforzare la collaborazione con le autorità educative statali.

“Lo abbiamo rinnovato di recente con il Victoria – ha spiegato Aglianò – e credo che sia in corso di rinnovo anche con il South Australia”.

Tuttavia, sono state sottolineate le difficoltà amministrative che ancora oggi ostacolano la piena efficacia di tali programmi. “Il consigliere Papandrea, che rappresenta anche la Società Dante Alighieri di Canberra, ha ricordato come i tempi di erogazione dei finanziamenti dall’Italia spesso non coincidano con quelli di gestione dei corsi – ha proseguito Aglianò –. Le richieste vengono approvate in ritardo o le modulistiche cambiano in corso d’opera, creando oggettive difficoltà per chi si occupa della promozione linguistica”.

Un nodo, dunque, non soltanto economico ma anche organizzativo, che riflette la complessità del sistema di sostegno alla lingua italiana nel mondo.

Nonostante ciò, ha ribadito Aglianò, la volontà dei Com.It.Es. e delle istituzioni è quella di continuare a sostenere gli enti gestori, intervenendo in modo costruttivo sulle criticità e garantendo che l’insegnamento dell’italiano resti accessibile, stabile e di qualità perché “la lingua è il primo legame con le nostre radici”.

Guardando al futuro, il Com.It.Es. Victoria e Tasmania è già al lavoro su diverse iniziative.

“Abbiamo partecipato con la Console Chiara Mauri a una riunione con le associazioni d’arma del Victoria per organizzare la cerimonia di novembre al Sacrario di Murchison, che necessiterebbe di una riqualificazione dopo i danni dell’alluvione di qualche anno fa – ha spiegato –. Il prossimo febbraio, inoltre, aspettiamo alcuni rappresentanti del ministero della Difesa e porremo le nostre richieste anche in tal senso”.

“La nostra attenzione – conclude Aglianò – è rivolta alla promozione del sistema Italia: tutto ciò che contribuisce a rafforzare la nostra identità nel mondo”.

In occasione dell’incontro, il Console Onorario di Darwin, Carlo Randazzo, è stato insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia, mentre Franco Barilaro, presidente del Com.It.Es. di Canberra, e Filomena Pucci, membro dello stesso comitato, hanno ricevuto il riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per un impegno indefesso verso la comunità italiana d’Australia”.