BERLINO - “La prima strategia per la ricostruzione dell’Ucraina è proteggere le loro infrastrutture attraverso sistemi di difesa aerea, e l’Italia è pronta a inviare nuovi aiuti militari con una batteria Samp/T. Ma il governo italiano ha deciso un altro pacchetto di concreta assistenza: si tratta di 140 milioni di euro per iniziative sulle infrastrutture, sulla salute, sul settore umanitario, sull’agricoltura, sullo sminamento”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo intervento a Berlino alla Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, principale evento internazionale dell’anno dedicato, tra i tanti che si svolgono a livello politico, alla rapida ripresa di un Paese martoriato dalla guerra scoppiata con l’invasione russa. Ed è anche la prima Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina ospitata in uno Stato membro dell’Ue dopo quelle di Lugano 2022 e Londra 2023. La prossima si terrà in Italia nel 2025. 

Tajani ha anche detto che il nostro Paese stanzierà 45 milioni di euro per la ricostruzione della Cattedrale della Trasfigurazione di Odessa, “una città che sentiamo italiana”. Oggi sarà siglato un memorandum di cooperazione. 

La kermesse di oggi che vede la partecipazione di capi di Stato e di Governo di 77 Paesi per un totale di 1800 persone (comprese le delegazioni nazionali e i rappresentanti della società civile ucraina) e la presenza di 500 aziende (per l’Italia ci sono Ferrovie dello Stato SpA, Mer Mec SpA, One Works Foundation, Fae Group SpA, Maschio Gaspardo SpA, Webuild, 3TI Progetti, RINA Consulting, Seingim, Ferplast, InBlu, Origin, Serin Lis, Renovua SpA, e Sisea Srl) ha l’obiettivo di mobilitare il sostegno internazionale per la resilienza, la ripresa e la modernizzazione del paese e fornire assistenza per attuare progetti di recupero, oltre a creare condizioni per favorire gli investimenti del settore privato in Ucraina. 

La sessione inaugurale di oggi si sta svolgendo alla presenza del Cancelliere tedesco, Olaf Scholz e del Presidente ucraino, Volodymir Zelensky. Per la ricostruzione dell’Ucraina, i contributi dell’Italia ammontano a 2 miliardi e 146,5 milioni di euro, tra i quali, di cui 110 milioni per il sostegno al bilancio generale del Governo ucraino; 200 di prestito a tassi agevolati al governo, 120 al Fondo per il sostegno alle imprese colpite dalla crisi Ucraina (DL 50/2022), 100 nell’ambito del progetto BERS Ukrhydroenergo per il ripristino della capacità elettrica, 100 di garanzie per il Fondo BEI “UE per l’Ucraina”, 93 per la risposta umanitaria. 

“Non ci sarà una vittoria militare di Vladimir Putin e non sarà il presidente russo a dettare la pace in Ucraina”, ha assicurato Scholz, che ha accolto Zelensky alla Conferenza. Il cancelliere tedesco ha lanciato un appello agli alleati, chiedendo loro uno sforzo per “rinforzare le difese aeree di Kiev”. Gli alleati, ha aggiunto, “sosterranno l’Ucraina per tutto il tempo necessario”. 

“La difesa aerea è la risposta a tutto, bisogna privare Mosca dei vantaggi che ha dall’alto”, ha ribadito, dal canto suo, il presidente ucraino. “Con Zelensky - ha detto il vicecancelliere tedesco Robert Habek - abbiamo subito concordato che questa deve essere una conferenza per la ricostruzione e la difesa. All’ordine del giorno c’è anche la cooperazione militare, perchè è necessario continuare anche con il sostegno militare all’Ucraina”. Ancora Zelensky: “Il più grande vantaggio strategico della Russia è la superiorità nei cieli. Sono i missili e il terrore delle bombe che aiutano le truppe russe ad avanzare sul terreno”. 

“La ricostruzione dell’Ucraina inizia dalla difesa aerea”, ha precisato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che ha esortato i partecipanti a “seguire l’esempio della Germania a consegnare altri sistemi di difesa aerea” a Kiev. “Per la ricostruzione in Ucraina - ha aggiunto - non bisogna attendere la fine della guerra”.