MADRID - Il governatore della Regione di Valencia, flagellata dall’alluvione Dana (un fenomeno meteorologico scatenato da una massa aria fredda che si scontra con una di aria calda), Carlos Mazón, ha ammesso di aver compiuto “errori” nella gestione dell’emergenza e si è scusato. 

“Non eluderò le mie responsabilità – ha detto, anche se non ha annunciato dimissioni –. Il popolo valenciano ha diritto di sapere perché i protocolli di emergenza non sono stati sufficienti per ridurre le conseguenze letali della peggiore inondazione registrata in Spagna e una delle peggiori catastrofi naturali in Europa”. 

Per questo “il gruppo parlamentare del Partito Popolare proporrà una commissione d’inchiesta” nell’Assemblea regionale “per sapere cosa è accaduto”. 

È quanto ha dichiarato Mazón nell’audizione oggi alle Corts regionali, per spiegare i ritardi nell’allerta del rischio estremo di inondazioni, data dal governo regionale alla popolazione lo scorso 29 ottobre almeno 12 ore dopo l’allarme rosso meteo rilanciato dall’Agenzia meteorologica Amet, e quando interi comuni erano già stati sommersi dalle piogge torrenziali e l’esondazione di fiumi.  

Le prime parole di Mazón sono state “di cordoglio per i familiari delle vittime e dei dispersi per la peggiore inondazione in Spagna dal 1962”, mentre fuori il palazzo dell’Assemblea regionale almeno trecento persone protestavano, invocando le dimissioni del governatore.

La sessione ha preso il via con un minuto di silenzio per le vittime.