BOLZANO - Nel gennaio 2024, il tentativo di istituire una commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid in Alto Adige è fallito, perché solo sette consiglieri provinciali avevano firmato la mozione della allora neonata lista Jwa. Ma ora, nell’aprile 2025, è stato ottenuto il sostegno necessario di nove consiglieri, compresa la firma dell’ex assessore alla Salute Thomas Widmann, all’epoca ancora come rappresentante della Svp.
“Si apre la strada a un’indagine completa sui crimini legati al coronavirus”, annuncia il fondatore Jürgen Wirth Anderlan, l’ex militare che durante la pandemia è stato uno dei promotori delle proteste contro vaccini e mascherine in Alto Adige.
Il partito altoatesino, nato nel luglio 2023, si propone di rappresentare gli interessi della minoranza di lingua tedesca nella regione, con un orientamento di destra e posizioni separatiste.
Alle elezioni provinciali del 22 ottobre 2023, la lista Jwa ha ottenuto il 5,9% dei voti, diventando il quinto partito della Provincia, superando formazioni consolidate della stessa area politica, come i Freiheitlichen.
I lavori dovrebbero iniziare in autunno, e la commissione si concentrerà sui settori di politica, forze dell’ordine, società, servizio sanitario, salute ed economia.
Un altro obiettivo dovrebbe essere l’identificazione e la valutazione delle misure e l’elaborazione di bilanci e raccomandazioni per crisi future.
Secondo Wirth Anderlan, le misure emanate o adottate dalla Giunta provinciale, dal Consiglio provinciale, dai Comuni e da altri organi politici, per contrastare il virus SARS-CoV-2 e la pandemia e i suoi effetti, hanno avuto una vasta gamma di conseguenze negative sulla società, sulle istituzioni, sui cittadini e sull’economia dell’Alto Adige.
Oltre a Wirth Anderlan e Widmann, la mozione è stata firmata dai rappresentanti di Süd-Tiroler Freiheit, Noi Cittadini, Vita e Freie Fraktion.