ROMA - Altre due sentenze che mettono in dubbio l'efficacia del decreto Paesi sicuri riaprono lo scontro fra politica e magistratura sul tema dei migranti.
Il giudice e presidente della sezione immigrazione del tribunale di Roma, Luciana Sangiovanni, ha emesso un decreto di sospensione al diniego della commissione territoriale sulla richiesta di asilo di uno dei dodici migranti che erano stati trasferiti in Albania, ed ha rinviato alla Corte di giustizia europea il decreto del governo sollecitando una risposta urgente.
In precedenza, la stessa corte non aveva convalidato il trattenimento di un migrante arrivato dall'Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato, affermando che una lista di paesi sicuri non esime il giudice all'obbligo di una verifica della compatibilità di tale designazione, e che “in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani che investono le libertà di un ordinamento democratico”.
“Una sentenza chiarissima”, sostiene il Pd, mentre il centrodestra reagisce in maniera muscolare, Lega in testa.
“Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia. Ma noi non ci arrendiamo!”, accusa il vicepremier Matteo Salvini.
Simile la reazione che proviene da Fratelli d’Italia, partito della premier, con il capogruppo a Palazzo Madama, Salvo Sallemi, secondo cui “le toghe rosse tornano a colpire. Vorrebbero aggirare il decreto contravvenendo così alla richiesta degli elettori italiani di avere più sicurezza nelle proprie città”.
Anche per il capogruppo alla Camera, Tommaso Foti, “la decisione dei giudici del Tribunale di Catania appare perseguire l’unico fine di ostacolare qualsiasi azione volta a contrastare l’immigrazione illegale di massa, nonché a rendere difficili, se non impossibili, i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia”.
Anche Forza Italia si schiera contro la decisione del Tribunale, che viene interpretata come un tentativo di sostituirsi alle scelte politiche del legislatore, come afferma il deputato e responsabile immigrazione del partito, Alessandro Battilocchio: “La tripartizione dei poteri sta alla base della nostra democrazia, le continue invasioni di campo e le polemiche strumentali non fermeranno la politica del governo sulla gestione dei flussi migratori che sta dando risultati concreti”.