MELBOURNE – “È stata la passione”, ha risposto, senza esitazioni, Alysa Broszczyk rispondendo alla domanda su quale fosse stato, secondo lei, l’elemento chiave per farle ottenere il voto perfetto - 50/50 - all’esame di maturità di italiano.
Unico 50 in tutto lo Stato del Victoria, Alysa ha una competenza linguistica che lascia sbalorditi e le consente di comunicare, in maniera delicata e diretta, la sua grande sensibilità.
“Provo a imparare la lingua come fanno i bambini, ripetendo quello che dicono gli altri e cercando di assorbire ciò che sento. In questo modo anche il mio accento è migliorato negli anni. Con questo tipo di lavoro sono arrivata a un livello in cui riesco a esprimermi, che per me è la cosa più importante”, ha chiarito.
I nonni materni, migrati dall’Abruzzo negli anni ’60, sono stati il suo tramite con la cultura e le tradizioni: “Quando da piccola andavo a casa loro, mi sembrava di essere in Italia, sebbene parlassimo in inglese. Mia nonna cucinava tante ricette italiane, anche della tradizione regionale”.
A otto anni ha iniziato a studiare la lingua formalmente, iscrivendosi a un corso all’Associazione culturale l’Aurora e frequentando, a distanza, la Victorian School of Languages, che le ha permesso di sostenere l’esame VCE nonostante la sua scuola non offrisse l’italiano.
Non è stato amore immediato: lo studio della lingua, soprattutto nelle fasi iniziali, può risultare difficoltoso e mettere alla prova, come ha ricordato Alysa: “All’inizio non mi piaceva moltissimo perché non avevo mai parlato, non ero mai stata in Italia e ogni cosa risultava nuova. Mi sentivo fuori dalla mia 'zona di comfort' e facevo un po’ di fatica”.
Una volta iniziata la scuola superiore, quando si è iscritta al VSL, la studentessa ha realizzato che avrebbe dovuto metterci più impegno.
Complice anche l’incontro con dei coetanei che parlavano italiano, Alysa ha in quella fase realizzato che anche lei avrebbe potuto raggiungere quel livello. “Così, seguendo il consiglio dei miei insegnanti, ho cercato dei modi per immergermi nella lingua. Ho cominciato a guardare dei canali YouTube in italiano, uno in particolare dove un ragazzo traduceva le canzoni inglesi. Per me era più semplice perché, conoscendo la canzone, ne capivo il significato anche in italiano”.
Il supporto e lo stimolo degli insegnanti sono stati fondamentali nel percorso di studio: “Ho avuto professori incredibili che mi hanno sempre trasmesso la passione per la lingua - ha sottolineato -. Ricordo, in particolare, un professore che mi ha aiutata a capire di non aver paura di sbagliare, facendomi sentire sicura e sostenuta”.
Ma è innegabile che la spinta l’abbia trovata in se stessa, spostando i propri limiti un po’ alla volta e dandosi un traguardo. Attraverso il confronto con le difficoltà, Alysa si è capita e ha scoperto di essere molto motivata. “Quando c’è qualcosa che voglio fare e mi pongo un obiettivo – dice – lo faccio, senza cercare scuse. Aver preso 50 al VCE mi ha dimostrato che il mio impegno e il mio lavoro ripagano e mi ha dato moltissima fiducia in me stessa”.
Nei prossimi mesi Alysa coronerà il suo sogno di visitare per la prima volta il Bel Paese, l’ultimo tassello mancante di questo straordinario viaggio. Ma, nonostante non sia mai stata in Italia, ha assicurato che “la passione per l’italiano con gli anni è cresciuta”. “La lingua mi piace moltissimo e ormai fa parte della mia vita quotidiana. In questi giorni sto guardando il Festival di Sanremo, ad esempio”.
Uno sguardo più ampio sulla vita e sul mondo, “una prospettiva diversa”, questo ci si deve aspettare quando si studia una seconda lingua. E, nonostante non sia sempre un percorso in discesa, è una fatica che verrà certamente ripagata.