MONTEVIDEO – Giovanni Iannuzzi, il cui incarico come Ambasciatore italiano in Uruguay è prossimo alla conclusione, riflette sul suo percorso, sulle sfide e su traguardi: “molte cose sono state raggiunte, molte cose possono ancora essere fatte, alcune, invece, possono essere migliorate”.
“Una delle manifestazioni più concrete di quello che è stato possibile realizzare è relativo ai servizi per i connazionali. Quando io sono arrivato eravamo tutti compressi nell’edificio storico della Cancelleria, un’opera che era prevista già da molto tempo era la realizzazione di un edificio apposta per i servizi consolari, che è finalmente stato concluso tra il 2021 e il 2022”, ovvero la Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Montevideo, che è stata inaugurata il 27 luglio 2022.
Un momento importante, per la massima autorità diplomatica italiana in Uruguay, che ha determinato “l’inizio di un cambiamento nella qualità dei servizi che si sono potuti offrire, con spazi più decorosi per il pubblico e per i dipendenti. Adesso siamo in grado di accogliere una collettività che, in questi quattro anni è decisamente aumentata”.
Non solo la nuova Cancelleria ma, a contribuire al miglioramento della qualità del servizio, anche “l’informatizzazione di alcuni dei servizi al pubblico”, con un’accelerazione che è stata anche la naturale conseguenza della risposta alla pandemia che il mondo ha affrontato in questi anni, e “l’aumento del personale con l’assegnazione di un funzionario diplomatico in più e l’arrivo di un funzionario dal ministero in più. È un procedimento che tra l’altro dovrebbe continuare ed è stato il risultato di una politica di assunzioni che il ministero ha potuto avviare dopo dieci anni di blocco che aveva patito la pubblica amministrazione”.
Tra gli altri traguardi raggiunti, l’Ambasciatore Iannuzzi parla con una certa soddisfazione anche della promozione dell’Italia in Uruguay: “In questi quattro anni l’Italia è tornata all’Expo Prado con un suo padiglione dopo lunghi anni di assenza. Un fatto molto importante perché ci ha permesso, insieme ad altri paesi come la Spagna, gli Stati Uniti, Israele e Regno Unito, di avere una visibilità in quella che è la fiera espositiva più importante dell’Uruguay. Questa presenza è un successo in quanto rappresenta una collaborazione fruttuosa tra l’Ambasciata e la Camera di Commercio”.
Visibilità che è stata data all’Italia non solo dall’Expo Prado, ma anche dai numerosi eventi organizzati e promossi dall’Ambasciata, come quelli inseriti nel contesto di Montevideo, una capitale di cultura italiana, che è un’iniziativa che si è sviluppata da metà del 2021 fino agli inizi del 2022. Il ricordo di tale iniziativa è ovviamente molto vivo nella memoria dell’Ambasciatore uscente: “È stato un contenitore che, anche grazie al supporto del nostro Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, ha permesso di riunire vari eventi all’insegna dell’Italia, mettendo in evidenza le tradizioni e l’importanza della presenza italiana a Montevideo e, in generale, in tutto il Paese”.
Dal punto di vista dell’aspetto culturale, un altro grande obiettivo raggiunto in questi anni di mandato dell’Ambasciatore Iannuzzi è la riapertura della Dante Alighieri in Uruguay: “È stato un risultato a cui l’Ambasciata è arrivata grazie al coordinamento con gli uffici romani e che ha rafforzato il panorama delle istituzioni culturali italiane. Insieme all’Istituto di Cultura, che è l’ufficio culturale dell’Ambasciata, e alla Scuola italiana di Montevideo, la presenza della Dante Alighieri ha permesso di dare una visibilità a tanti aspetti tradizionali della cultura italiana e anche di avviare attività nel mondo dell’insegnamento visto che ora offrono anche il certificato Dante Alighieri di conoscenza della lingua italiana”.
Questo traguardo si somma all’impegno dell’Ambasciata nel sostenere i corsi di italiano nelle scuole elementari dell’Uruguay, un progetto che è stato un successo nel corso dell’anno scolastico 2023, che è stato accolto con entusiasmo da alunni e docenti, la cui conclusione è stata estesa di due settimane rispetto al programma iniziale. L’Associazione dei Trentini ha già ripresentato la proposta per questo 2024. “Quando sono arrivato eravamo in pieno lockdown delle scuole, e l’insegnamento in generale e ovviamente anche quello dell’italiano, hanno enormemente sofferto. In quel momento si è anche verificata la chiusura dell’ente gestore che seguiva i corsi ed è stato necessario, al momento della riapertura delle scuole, ristrutturare tutto il meccanismo di gestione dei corsi che dal 2023 sono affidati all’Associazione dei Trentini”.
Tra gli obiettivi a cui, secondo Iannuzzi, si dovrebbe prestare particolare attenzione nei prossimi anni, e che fanno parte dell’eredità che lascia al prossimo Ambasciatore, c’è il dialogo politico tra Italia e Uruguay: “È importante che si possa concretizzare, attraverso una serie di incontri, un dialogo a livello di governo che ridia forza e contenuti alla collaborazione”. L’Ambasciatore Iannuzzi ricorda, infatti, che “questi quattro anni sono stati caratterizzati all’inizio dalla pandemia e poi dall’attenzione che è prioritaria, che in Uruguay è stata data alla ricerca di sbocchi commerciali vista la pausa nell’avanzamento dell’accordo tra Unione Europea e Mercosur”.
“Tutto questo, insieme a un’attenzione che, da parte delle imprese italiane, dovrebbe essere data a questo Paese. È un processo che io ho già cominciato e penso che sarebbe importante che il mio successore continui a fare, ovvero spiegare all’Italia quanto siano importanti le opportunità che l’Uruguay offre in quest’area del mondo. Un Paese estremamente stabile, aperto che, proprio per la sua prevedibilità sono convinto che possa rappresentare un’ottima testa di ponte per quelle imprese italiane che, a mio parere, dovrebbero guardare sempre con più interesse al cono Sud, soprattutto dopo che l’attacco russo all’Ucraina ha fatto venir meno l’attenzione che negli ultimi vent’anni c’era stata verso l’Europa dell’est”.
“Infatti, quello che abbiamo notato è che c’è grosso incremento negli scambi commerciali. Al mio arrivo qui, l’interscambio commerciale era di un totale di 500 milioni, che nel 2022 ha raggiunto i 700 milioni di euro, c’è quindi una tendenza molto importante all’aumento e a una maggiore integrazione dei mercati. Tutto questo dovrebbe essere favorito da un altro sviluppo molto importante che è quello della apertura di un’antenna a ICE a Montevideo”.
“L’Uruguay è coperto dall’ufficio ICE di Buenos Aires, che ha competenza anche per il Paraguay, nell’ottima collaborazione che noi abbiamo stabilito con il direttore Loreti è stato possibile anche impiantare questa presenza in ufficio. Si tratta di un collaboratore dell’ICE che è localizzato proprio in Ambasciata e che offre un’assistenza alle imprese uruguaiane interessate ai prodotti italiani e anche agli imprenditori che dall’Italia guardano all’Uruguay come una zona di sbocco”.
Nonostante gli sforzi, le difficoltà non sono mancate e, tra queste, l’Ambasciatore Iannuzzi ricorda il primo periodo della sua permanenza in Uruguay anche per le sfide portate dalla pandemia di Covid-19: “Il momento sicuramente più difficile è stato quello della pandemia, ma è stato un momento difficile per tutti, ovunque, perché non eravamo preparati a una cosa del genere”.
Tante le emergenze in quel periodo che tutto il mondo ricorderà per sempre: “In primo luogo, aiutare il rimpatrio dei connazionali che sono trovati bloccati in Uruguay”. Durante quel periodo sono stati organizzati tre voli europei (un volo tedesco, uno francese e uno italiano) che hanno permesso di riportare a casa almeno 400 italiani. “In secondo luogo, grazie ai fondi messi a disposizione del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, è stato possibile dare degli aiuti straordinari ai connazionali e alle famiglie che erano in maggiore difficoltà. E poi, l’altro adattamento che è stato necessario, ha riguardato l’organizzazione interna dei servizi, perché è chiaro che per fare quello che abbiamo fatto dovevamo anche mettere in sicurezza il personale, che non è stato particolarmente facile con gli spazi così ridotti dell’edificio storico e il problema di distribuzione di cui abbiamo parlato prima”.
Per quanto riguarda le relazioni tra Italia e Uruguay, l’Ambasciatore dice che i Paesi “viaggiano su un binario estremamente solido, ed è difficile immaginare che possano soffrire incidenti. L’Italia è una parte dell’Uruguay e i legami che ci sono tra le due popolazioni sono tali per cui non si può dire che non ci sia un rapporto consolidato. Quest’anno in particolare sarà un momento importante per le relazioni tra i due paesi, il 2024 è, infatti, l’anno del Turismo delle Radici, e in Uruguay, che è un Paese che ha tanta popolazione di discendenza italiana, le iniziative collegate all’anno del Turismo delle Radici permetteranno di dare forza a questa collaborazione”.
“Sono convinto che vi è spazio per un rilancio delle relazioni sia con l’installazione del nuovo governo in Uruguay, del nuovo Parlamento, sia con l’attenzione che io vedo crescente da parte del governo italiano verso quest’area del mondo. D’altra parte, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dimostrato di avere una chiara visione di politica estera e sono convinto che nei prossimi mesi dopo essersi dedicata a temi prioritari come quelli delle crisi regionali in Europa e in Medio Oriente, e quella dell’emigrazione, attribuirà particolare importanza anche a quest’area".
Molti sono i punti d’incontro tra i due Paesi, questa è la riflessione dell’Ambasciatore: “L’Uruguay con la sua istituzionalità così caratteristica, il suo attaccamento ai principi democratici, non può che essere un amico privilegiato dell’Italia, e viceversa. In tutto quello che caratterizza il profilo dei due paesi, le azioni che i due paesi svolgono sono molto simili: l’impegno per la pace, la sicurezza internazionale”. “Rimane fondamentale enfatizzare il fatto che l’Uruguay, uscito dalla dittatura nel 1985 ha, da allora dimostrato una stabilità straordinaria in un continente che è stato scosso, e continua ad essere scosso, dall’instabilità politica istituzionale, questo ha rappresentato un caso eccezionale al quale io sono convinto che bisognerebbe prestare attenzione e dare il massimo affidamento a questo Paese”.
Per finire, l’Ambasciatore Iannuzzi parla della comunità italiana in Uruguay, “Devo dire che incontrarmi con le varie associazioni è stato uno dei momenti più stimolanti della mia presenza qui, e anche quella di mia moglie, perché ci abbiamo sempre tenuto a stabilire questo contatto come famiglia, come persona, non come Ambasciatore. È stato molto bello vedere come ci siano tante manifestazioni di attaccamento alle tradizioni italiane e come l’associazionismo rappresenti un punto di aggregazione importante per i discendenti”.
Il messaggio finale, appunto, è dedicato alla collettività italiana è Uruguay ed è più un augurio di continuare a “prosperare, a essere presenti avvicinando sempre più i giovani. È importante, come l’ho già visto in alcuni casi, mettere in atto un processo di rinnovamento affinché le associazioni possano trovare nuove energie. Sotto questo punto di vista, quello che posso aggiungere è che tanto l’Ambasciata, con tutti i suoi servizi, quanto l’Istituto di Cultura, sono a disposizione per creare un supporto alle varie associazioni. Dare un appoggio significa dare consigli, stabilire un dialogo che può orientare un’attività nel senso di renderla più stimolante”.