MELBOURNE - Era il 1875, quando un gruppo di sette suore è stato trasferito dalla scuola irlandese Loreto Abbey Dalkey di Dublino, fino in Victoria dove, nel corso degli anni, ha inaugurato nuovi istituti scolastici con l’obiettivo di garantire alle ragazze della zona, un alto livello di educazione in un ambiente che promuovesse lo spirito di libertà, giustizia e sincerità.

Dopo qualche tempo, nell’agosto del 1924, le sorelle di Loreto hanno comprato un palazzo storico, il Mandeville Hall, che è stato il loro convento per anni, mentre tutto intorno sorgeva la scuola Loreto Mandeville Hall Toorak.

L’istituto, solo femminile, ospita oggi circa mille studentesse ed è enormemente cresciuto negli anni, tanto che intorno allo storico palazzo, adibito ora alle classi di musica, sono state costruite strutture dall’architettura ultramoderna, per ospitare le lezioni. 

Tra le lingue insegnate alla scuola, l’italiano è stato introdotto abbastanza di recente, con un programma che è cresciuto velocemente arrivando ad avere continuità nelle classi che vanno dall’Anno 7 al 12.

Giulia Raco, promotrice dell’italiano alla Loreto, ha seguito questa avventura fin dai primi passi:

“Non è stato semplice, perché il francese era ben consolidato, ma abbiamo presto raggiunto numerose iscrizioni, anche grazie al sostegno della scuola, del preside, degli altri insegnanti e dei genitori, che ci hanno supportato fin dall’inizio”. 

Tiziana Launech, una delle quattro insegnanti di italiano della scuola, ci ha guidato durante la visita, mostrandoci non solo le imponenti strutture scolastiche, ma illustrandoci i capisaldi del loro programma, che punta molto sulla grammatica, offrendo contemporaneamente spunti che siano interessanti e rilevanti per le allieve.

“In classe cerchiamo di intrattenere le studentesse con attività diverse, usando anche i film e la musica - spiega Launech -. La musica è uno degli aspetti che le ragazze amano di più e, sebbene ascoltiamo molte canzoni moderne, Mahmood e Blanco in particolare, alla fine preferiscono sempre le canzoni tradizionali come Volare e Quando quando quando o i classici di Mina, ad esempio”. 

“Cerchiamo di proporre loro occasioni per approfondire la cultura, come i viaggi studio in Italia, ripresi finalmente quest’anno dopo la pandemia, che rappresentano una fonte di grande ispirazione ed entusiasmo per le ragazze - sottolinea - e anche competizioni, come quella di recitazione poetica organizzata tutti gli anni dalla Società Dante Alighieri di Melbourne”.

L’insegnante fa notare come le studentesse della scuola siano molto ambiziose e motivate e ne è la prova il fatto che una settantina di loro - degli Anni dal 9 al 12 - abbiano voluto partecipare alla gara di recitazione.

Di queste, ben 15 sono arrivate in finale e sette sono state premiate nelle diverse categorie. Un vero successo, che conferma quanto queste alunne siano interessate all’italiano. 

Due di loro, Giorgia e Sara ci hanno raggiunto per raccontarci il loro rapporto con la lingua italiana e per recitare le poesie che le hanno portate sul podio dell’edizione 2023 della Dante Alighieri Poetry Competition.

Giorgia che frequenta l’Anno 12, si è aggiudicata il secondo posto nella sua categoria con la recitazione del Canto 1 del Paradiso di Dante Alighieri.

Il suo legame con l’italiano è di cuore, in quanto la parte materna della sua famiglia proviene dalla provincia di Potenza, dove vivono numerosi parenti.

“L’italiano per me è importante perché mi permette di comunicare con mia nonna e i miei familiari in Italia, anche se ogni tanto è difficile: io sono nata qui e faccio un po’ di fatica con la grammatica”, ammette.

Giorgia ama cucinare i piatti della tradizione con la mamma che, dice, essere bravissima in cucina, e ascoltare la musica, essendo lei una violinista e un’amante del canto.

“La scelta di Dante è stata dettata dal fatto che rappresenta la lingua italiana per eccellenza, anche se non è stato semplice capire fino in fondo il significato del testo”.

La recitazione della poesia Veglia di Giuseppe Ungaretti ha permesso a Sara, dell’Anno 11, di vincere il primo premio nella competizione della Società Dante Alighieri per la sua categoria.

Deve essere stata una grande soddisfazione per questa studentessa che è rimasta molto colpita dal significato del componimento poetico.

Anche la sua relazione con l’italiano ha radici che affondano nella storia familiare, la nonna è infatti migrata in Australia molti anni fa e Sara fa pratica con la lingua in casa, con la nonna e con la mamma.

La musica rappresenta anche per lei uno strumento per connettersi con la cultura e l’idioma, “mi piace tantissimo Marco Mengoni” confessa, assicurando che l’italiano diventerà certamente una parte importante della sua vita. 

Le ragazze hanno recitato con grande disinvoltura i loro brani, senza imbarazzi e interpretando in maniera eccellente, nonostante non stessero parlando nella loro lingua madre, dimostrando che la vittoria se la sono davvero meritata.