WASHINGTON - “E’ un giorno storico per lCAmerica”, ha commentato il Presidente.

La senatrice Susan Collins è stata l’unica repubblicana a votare contro la nomina dell’ex pupilla del giudice Antonin Scalia, padre degli “originalisti”. È la prima giudice della storia moderna a venire confermata con una maggioranza così risicata, ovvero senza sostegno bipartisan.

La sua conferma non è mai stata in dubbio, ma quello che premeva a Trump è che avvenisse prima dell’Election Day. Così è stato e lui ha festeggiato alla grande, tra l’altro nel giorno del compleanno della perenne rivale: Hillary Clinton. Un dettaglio maliziosamente sottolineato su Twitter dai senatori repubblicani della Commissione giustizia: “Amy Coney Barrett confermata. Buon compleanno @Hillary Clinton”.   

La corsa per la conferma è scattata la stessa notte della morte di Ginsburg. “Abbiamo dato un importante contributo al futuro di questo Paese. Molto di quello che abbiamo fatto potrebbe venire disfatto prima o poi ma non saranno in grado di disfare questo per molto tempo a venire”, ha sottolineato il leader di maggioranza al Senato Mitch McConnell. L’incarico alla Corte suprema è a vita e i tre giudici nominati da Trump sono tutti giovani: Barrett ha 48 anni,  Gorsuch 53 e Kavanaugh 55.

“è un privilegio essere stata chiamata a servire il mio Paese”, sono state le prime parole della Barrett dopo il giuramento. “Ricoprirò il mio incarico in maniera indipendente dalla politica e dalle mie preferenze”, ha aggiunto.  

Classe 1972, nata a New Orleans, in Louisiana, Amy Coney Barrett ha svolto la pratica con due stelle del diritto americano: prima nel 1997-1998 come assistente del giudice Laurence Silberman (una figura molto importante del diritto e della politica degli Stati Uniti, insignito da Ronald Reagan nel 1984 della Presidential Medal of Freedom, la massima onorificenza civile in America) e poi nel 1998-1999 con il giudice Antonin Scalia, scomparso nel 2016, il più importante degli interpreti “originalisti” della Costituzione americana.

Comincia, poi, la carriera accademica, prima come fellow alla George Washington University e poi titolare di cattedra all’Università Notre Dame.

“Saluto la prima mamma di bambini in età scolastica a diventare giudice della Corte suprema”, ha sottolineato Trump.Stavolta tutti con le mascherina e rispetto del distanziamento sul prato davanti la Casa Bianca. Diversamente era andata durante la cerimonia per la nomina di Barrett, divenuta un evento superdiffusore del contagio da Covid-19, con decine di persone in seguito risultate positive compreso Trump.  

La composizione della Corte vede ora una schiacciante maggioranza di conservatori (Samuel Alito, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh, Clarence Thomas, il giudice capo John Roberts e Barrett) e solo tre liberal (Stephen Breyer, Elena Kagan, Soi Sotomayor).  Nel 2000 fu la Corte suprema a consegnare la vittoria al repubblicano George W. Bush contro Al Gore e proprio Scalia consigliò ai democratici di “farsene una ragione”.   

Complessivamente Donald Trump ha nominato oltre 200 giudici nel suo primo mandato, compresi 53 in influenti circuiti e 162 giudici distrettuali.

A questo punto è secondo solo a Jimmy Carter per numero di giudici nominati. Il 3 novembre si vota. Sul tavolo della Corte potrebbe arrivare la decisione più grande: chi ha vinto le elezioni e chi è il presidente degli Stati Uniti. Solo in questo caso, il favorito non è il democratico Joe Biden ma Donald Trump.