“In Australia si celebra la nascita della Repubblica sin dal 1953, cosa che non si faceva nemmeno in Italia”. Lo ha ricordato il consigliere del CGIE Franco Papandrea durante il suo intervento al Centro Culturale Italiano dove si è tenuta la festa aperta a tutta la comunità della capitale. “Celebriamo l’Italia e il popolo italiano - ha proseguito - ricordando i sacrifici fatti dai nostri genitori per ‘costruire’ l’Australia”. La riuscita giornata era cominciata con gli inni nazionali eseguiti dal coro Dante Musica Viva e il benvenuto agli ospiti in rappresentanza di istituzioni italiane quali l’ambasciatore Paolo Crudele, l’on. Nicola Caré, il già citato consigliere CGIE Papandrea, Daniele Loi e l’addetto alla difesa Marco Bertoli dell’ambasciata nonché a tutti i presenti.

Dopo aver ringraziato i numerosi volontari che si sono prestati per l’enorme lavoro che comporta l’organizzazione della festa, e ricordato il recente disastro in Emilia-Romagna, il presidente del ComItEs Franco Barilaro ha condiviso delle riflessioni su alcuni articoli della Costituzione che gli stanno particolarmente a cuore come l’art. 21 sul diritto di esprimere il proprio pensiero in pubblico. Ha poi concluso “auspicando una radio e una televisione pubblica indipendente, non in mano al partito di turno. ‘Pubblica’ nel vero senso della parola”.

L’ambasciatore ha approfittato del suo intervento per riportare agli ideali e ai principi incarnati nella Costituzione “dai quali si è evoluta la nostra società, sottolineando, in particolare, lo spirito di solidarietà e diritti umani: la solidarietà è il pilastro della nostra società”. Crudele ha quindi affermato che la comunità italiana in Australia ha indubbiamente sofferto ma ha poi contribuito in modo significativo allo sviluppo dell’Australia e pure quello dell’Italia tramite le rimesse. Ha poi ricordato le parole del presidente Sergio Mattarella sugli italiani “altrove che si sono distinti per il loro lavoro e il loro impegno”. “La storia della comunità italiana è una di tribolazioni ma anche di riscatto” ha concluso osservando che “il modo di vivere australiano è anche il modo di vivere italiano”.

Ultimo intervento in ordine di tempo quello dell’on. Caré che “come concittadino e rappresentante della Repubblica”, ha ringraziato gli italiani residenti all’estero o con retaggio italiano, che ammontano a 80 milioni, “per il loro amor di patria, per aver contribuito a creare un’Italia prospera e libera, per aver raggiunto importanti traguardi anche con enormi sacrifici e nel contempo per aver diffuso la loro cultura e le molteplici eccellenze italiane di cui il popolo italiano è giustamente fiero”.

La giornata uggiosa non ha dissuaso un migliaio di persone dal partecipare alla celebrazione. Il cibo in vendita era appetitoso e caldo (pizze, gnocchi, arancini, salsicce, caldarroste, caffè e anche vin brûlé)  oltre che cannoli, biscotti e gelato per gli amanti del dolce. La maggior parte del cibo era stata preparata, cucinata e venduta da volontari del locale ComItEs e da CIAO, l’ente gestore del Centro Culturale Italiano di Canberra, mentre il ricavato è stato devoluto al Centro Culturale stesso che ha un bisogno continuo di fondi per rimanere aperto e funzionare bene.

Il coro della Dante e il cantante di origine campana Joe Sorrentino hanno intrattenuto i presenti nel corso della giornata con le loro proposte musicali che variavano da arie liriche a canzoncine popolari, insomma qualcosa per ogni gusto.  Nel piazzale antistante era stato eretto il jumping castle, sempre popolare tra i bambini, e su un lato erano esposte alcune eccellenze motoristiche italiane: due fiammanti Ferrari, tre Maserati e una Vespa, tutte di proprietà dei bravi volontari. Alla fine della festa, partiti tutti gli ospiti e smontate le strutture, un esausto ma compiaciuto Barilaro ha espresso la sua sincera gratitudine verso i volontari e le associazioni che hanno accettato di partecipare alla festa: “È stata una bellissima giornata!” ha affermato con entusiasmo.

In precedenza, la celebrazione ufficiale della festa nazionale italiana aveva avuto luogo venerdì 1⁰ giugno presso la residenza dell’ambasciatore Crudele e della signora Sara. Erano presenti oltre 200 invitati tra cui membri del corpo diplomatico e del mondo degli affari, addetti alla difesa, il ministro federale per il Commercio Don Farrell, funzionari ed esponenti di spicco della comunità italiana. In questa occasione l’ambasciatore aveva messo al centro della giornata le eccellenze del Made in Italy e la candidatura di Roma alla Expo 2030.