CANBERRA - Tra i detenuti rilasciati dalle carceri israeliane, nell’ambito dello scambio di prigionieri con Hamas, c’è anche l’ex direttore di un programma australiano di distribuzione di aiuti umanitari a Gaza, Mohammad al-Halabi.
Mohammad al-Halabi, che ha lavorato per l’organizzazione australiana gestita da World Vision, era tra i 72 prigionieri politici palestinesi rilasciati sabato, in cambi di tre ostaggi israeliani sequestrati nell’attacco sferrato dal gruppo militante palestinese, il 7 ottobre 2023.
L’uomo era stato arrestato una prima volta nel 2016 e poi ancora nel 2022, accusato di aver dirottato fondi dell’organizzazione umanitaria per finanziare Hamas. Al-Halabi ha rifiutato di patteggiare una sentenza, dichiarandosi innocente.
Al suo ritorno a Gaza, ha ribadito di essere stato incarcerato ingiustamente: “Mi hanno arrestato perché favorivo la distribuzione di beni di prima necessità alla gente di Gaza - ha riferito ai media locali, dopo il suo rilascio – mentre loro (gli israeliani ndr), volevano chiudere il cerchio su Gaza”.
Le prove raccolte dalle autorità israeliane per giustificare l’arresto di al-Halabi sono coperte da massima riservatezza e neanche il suo rappresentante legale le ha mai esaminate.
Un accurata verifica di World-Vision e del governo federale australiano, non ha appurato alcun ammanco di fondi, corroborando la teoria che al-Halabi sia stato arrestato proprio per minare il programma di aiuti umanitari a Gaza.
Forte soddisfazione per il rilascio è stata espressa dall’ex Amministratore delegato di World Vision, Tim Costello: “Sono scoppiato in lacrime, lacrime di gioia, per la liberazione di Mohammad, che ho conosciuto quando è venuto in Australia per ricevere un riconoscimento – ha detto –. È un uomo innocente, di grande dignità che, con cinque figli, ha speso complessivamente otto anni e mezzo ingiustamente in galera”.
“Avrei preferito un verdetto di non colpevolezza, ma sono felice nonostante le circostanze, che si tornato in libertà – ha continuato Costello -, così come sono felice della liberazione di altri ostaggi israeliani”.
Dopo l’arresto di Mohammad al-Halabi, l’Australia ha sospeso i finanziamenti per il programma di aiuti umanitari rendendo particolarmente difficile la distribuzione di beni di prima necessità ai residenti Gaza.