CANBERRA - Anika Wells ha deciso di sottoporre le proprie spese a un audit dell’Independent Parliamentary Expenses Authority (IPEA), sostenendo che ogni rimborso richiesto rientri nelle regole vigenti.
Wells, che ha gestito vari portafogli dal 2022, è finita al centro delle polemiche per voli, uso di auto di servizio, viaggi familiari e partecipazioni a eventi sportivi come finali AFL, NRL, Australian Open e partite di cricket.
Tra i casi contestati figurano trasferte in cui il ministro ha partecipato anche a feste di compleanno e un viaggio a Thredbo, dove ha fatto ricorso ai fondi per la “family reunion” mentre soggiornava in un resort sciistico.
Wells si è detta “certa” che tutte le sue richieste siano “coerenti con il quadro regolatorio” dell’Independent Parliamentary Expenses Authority, che ora condurrà un controllo formale.
A difenderla pubblicamente è intervenuto Bill Shorten, in un gesto raro per un ex leader laburista. Ospite di ABC, Shorten ha parlato di un “pile-on”, sostenendo che il ruolo di ministro dello Sport espone inevitabilmente a un livello di scrutinio superiore. “Se non vai agli eventi, sei disinteressata allo sport. Se ci vai, stai solo divertendoti”, ha ironizzato.
Le linee guida prevedono che i parlamentari possano usare fondi pubblici per trasferimenti quando lo scopo prevalente è legato all’attività istituzionale e quando la spesa rappresenta un uso ragionevole del denaro pubblico. Esistono inoltre budget specifici per i viaggi familiari.
Dati pubblici mostrano che molti politici, sia di governo che di opposizione, hanno richiesto rimborsi per partecipare a eventi sportivi di grande risonanza. Nel 2024, sia il primo ministro che il leader dell’opposizione, così come vari ministri e parlamentari, hanno rendicontato spese legate alla finale AFL.
Nel complesso, Wells non risulta un’eccezione in termini di volumi di spesa: nella scorsa legislatura si collocava al 23º posto per uso complessivo di fondi e al 34º per viaggi familiari. Ma il punto, per i critici, è la “percezione pubblica” più che la mera conformità alle norme.
La Coalizione, pur senza chiederne le dimissioni, insiste su una valutazione politica più severa. Il senatore James Paterson ha dichiarato che Wells è “sommersa dalle polemiche” e che potrebbe aver violato “non solo le linee guida, ma anche il codice di condotta ministeriale”.
Intanto, alcune voci dell’opposizione chiedono riforme radicali ai rimborsi parlamentari. Il deputato Simon Kennedy ha ventilato l’idea di eliminare del tutto i viaggi familiari: “Ciò che preoccupa è il rischio che la politica venga condizionata da incentivi impropri”.
Il verdetto dell’IPEA chiarirà se Wells ha rispettato le regole. Ma il giudizio politico, quello del pubblico, potrebbe essere molto più difficile da ribaltare.