Già nell’aprile del 1960 si apprende dalle pagine de Il Globo che esistono forti sospetti sull’operato dei grossisti del Victoria Market e sui lauti profitti da costoro realizzati ai danni dei coltivatori dello Stato, buona parte dei quali italiani. La questione esploderà nel gennaio del 1964 (intrecciandosi con un’aspra diatriba sull’esistenza della “mafia” in Australia), quando una catena di delitti porterà alla luce l’esistenza di una “guerra” di successione per il controllo del mercato ortofrutticolo. 

Per la comunità italiana di Melbourne, infatti, il 1964 è l’anno degli omicidi al Victoria Market e del doloroso “risveglio” alla realtà ormai innegabile della presenza a Melbourne di una criminalità organizzata, manovrata da ‘furbi compari’ della comunità.

Alle accuse della stampa australiana, che dietro ai delitti di Victoria Market ci sarebbe stata la lunga mano della mafia, Il Globo risponde: “È ora di finirla”. Nel commento, non firmato, troviamo una sottile, amara ironia: “Meno di due anni fa un ricco grossista, d’origine italiana, di prodotti ortofrutticoli a Melbourne, accompagnava all’estrema dimora un riconosciuto ‘capo’ della malavita locale, per puro caso morto di malattia nel suo letto”. Ma anche tutta l’indignazione: “Fino a quando durerà questa tragica catena di estorsioni e di delitti? Fino a quando si permetterà a questo gruppo di ignobili criminali, di vecchi commercianti che gravitano attorno a Victoria Market e che hanno anche conquistato una vernice di rispettabilità, fino a quando si permetterà a costoro di infangare il nome italiano in Australia, di distruggere la serenità che si son saputi conquistare gli italiani in questo Paese?”.

La linea sottilmente articolata dal giornale è mirata a spezzare il comune ricorso “Italia - mafia”: “Non è la mafia, ma è egualmente una forma di criminalità organizzata che è comune alla malavita di ogni Paese in ogni tempo”.

L’articolo de Il Globo viene riprodotto da tutti i giornali australiani. Il settimanale che si era già messo in evidenza con lo scandalo della prostituzione negli Espresso bar di Melbourne, con i delitti di Victoria Market è ormai fermamente “sulla mappa dell’editoria australiana”.

I fatti del 16 gennaio hanno un lungo filo di ripercussioni con un’indagine del governo sull’attività del mercato voluta proprio dal giornale. La direzione ha espressamente chiesto l’apertura di un’inchiesta parlamentare al premier Bolte che ha dato carta bianca alla polizia per investigare sui sanguinosi omicidi. 

Non sono mancate le espressioni di sostegno e solidarietà verso la comunità italiana nel suo insieme: “Un pugno di criminali non può distruggere il buon nome di un grande popolo”, scrive The Sydney Morning Herald, mentre il Combined Traders’ Council del Victoria Market sottolinea in una pubblicità a pagina 3 dell’edizione del 28 gennaio, che “gli italiani sono una parte integrante nel processo di produzione e distribuzione di frutta e verdura fresca in tutto il Victoria e svolgono quindi una funzione sommamente importante in tale industria”.