MELBOURNE – La protesta di attivisti pro-palestinesi e contro la guerra in Medio Oriente annunciata per domenica 17 novembre nell’isola pedonale di Bourke Street, è stata cancellata dopo che il grande magazzino Myer ha deciso di rimandare l’inaugurazione delle vetrine natalizie, divenuta una tradizione a Melbourne. 

“Myer vuole che condividiamo la gioia del Natale, ma non c’è gioia nel genocidio”, recitava il post originale degli organizzatori della protesta.

La portavoce del gruppo Disrupt Wars, che aveva pianificato la protesta ‘Crash the Christmas Windows’ ha confermato, dai microfoni di radio 3AW, che non procederà: “I bambini non erano il target della nostra iniziativa, anzi volevano sensibilizzare l’opinione pubblica sul numero di bambini uccisi a Gaza nell’ambito del conflitto”, ha affermato.

Amy, questo il nome della portavoce, ha comunque espresso soddisfazione per il fatto che il gruppo Disrupt Wars sia riuscito a far cancellare l'evento di Myer, definito una “festa consumistica del capitalismo che in tempi di genocidio non era appropriata", augurandosi che i bambini "possano godersi le vetrine natalizie che non erano comunque l’obiettivo della protesta”.

La premier del victoria, Jacinta Allan, che aveva fatto notare su che fermare le vetrine natalizie non avrebbe cambiato la drammatica siuazione in Medio Oriente, ma avrebbe deluso tanti bambini a Melbourne, ha accolto con soddisfazione la notizia della cancellazione della protesta, sottolineando: “Ha prevalso il buonsenso”.