Il primo ministro ha rivelato oggi i termini di riferimento dell’inchiesta ed il nome del commissario chiamato a guidarla.

L’ex giudice della Supreme Court del Queensland Catherine Holmes sarà a capo della commissione, la cui la relazione finale verrà consegnata entro il 18 aprile 2023.

Il programma computerizzato Robodebt, avviato nel 2015, fece uso di un algoritmo per stabilire se i destinatari dei fondi assistenziali del Centrelink avessero ricevuto versamenti in eccesso, finendo per esigere la restituzione da circa 433mila person di somme versate, per un totale di quasi 2 miliardi di dollari.

Le ingiunzioni di restituzione di sussidi recuperarono 751 milioni di dollari da 381.000 persone erroneamente indicate di essersi viste riconosciuti sussidi non dovuti.

Avendo determinato l’errore compiuto dal sistema automatizzato Robodebt, lo scorso anno il giudice Bernard Murphy della Federal Court, ordinò un indennizzo di 1,8 miliardi a favore dei destinatari ingiustamente colpiti dall’operazione di recupero crediti.

L’istituzione di una Royal Commission volta a stabilire le cause del colossale errore del programma Robodebt era stata una delle promesse fatte dal partito laburista nel corso dell’ultima campagna elettorale.

“La Royal Commission esaminerà l’istituzione dello schema, chi ne sia stato responsabile e perché fu ritenuto necessario, come sono state gestite le lamentele, in che modo lo schema ha finito per colpire i singoli individui e indagherà sui costi finanziari a carico del governo. La Commissione studierà le dovute misure per evitare che ciò accada di nuovo”, ha detto oggi Anthony Albanese.

Il ministro dei servizi sociali Amanda Rishworth ha reso noto che sono pervenute  domande sul motivo per il quale alle denunnce sollevate non venne data risposta.

“Siamo a conoscenza del fatto che già nel 2016 ci furono membri della comunità che avevano manifestato il timore che questi debiti non fossero corretti - ha detto Rishworth. Questi furono dei segnali dei quali il governo avrebbe dovuto tenere conto”.

Scott Morrison, che nel momento in cui il programma Robodebt fu avviato ricopriva la carica di ministro dei Servizi sociali nel governo Turnbull, dichiarò che il problema era stato affrontato e risolto con l’indennizzo versato nel 2020.

Il partito laburista, di contro, sostiene che rimangono ancora aperti gli interrogativi concernenti chi sia responsabile per il progetto fallimentare.

Il governo Albanese afferma che il costo totale della debacle non è stato interamente messo nella dovuta prospettiva, riferendosi ad una serie di denunce di suicidi occorsi, apparentemente, a persone disperate nel vedersi richiedere (indebitamente) somme di denaro fuori dalla loro portata finanziaria.

Il leader dell’opposizione Peter Dutton ha avanzato dei dubbi a riguardo delle motivazioni che starebbero dietro l’inchiesta.

“Non è altro che un regolamento di conti con Scott Morrison”, ha detto Dutton. - Stanno guardando nello specchietto retrovisore piuttosto che guardare avanti. Albanese dovrebbe concentrarsi di più sulle famiglie e di meno sul come vendicarsi”.