Anthony Biancofiore (nella foto) è un chitarrista italo-australiano capace di far convivere rigore tecnico e ironia, tradizione familiare e attitudine punk. Dal 2021 è membro dei Private Function – band con cui ha registrato due album –, ma la sua storia musicale comincia molto prima e attraversa progetti diversi, dal tributo cinematografico alle colonne sonore di Quentin Tarantino fino al blues texano degli ZZ Top.

Biancofiore è cresciuto in una famiglia numerosa e artisticamente vivace: “Mio nonno arrivò in Australia negli anni ’60 da San Severo, in provincia di Foggia e di professione faceva lo scultore. Ha fatto questo mestiere praticamente per tutta la vita, amando l’arte. Così, quando ero bambino, mi capitava di stare a casa sua. Lui aveva tantissimi libri d’arte e metteva sempre musica di sottofondo, spesso l’opera”, racconta.

Alle influenze del nonno si aggiungono quelle di una zia graphic designer, di uno zio appassionato di arte rinascimentale e di una serie di collezioni di vinili che spaziavano dal rock ’n’ roll italiano degli anni ’60 al rock australiano, passando per Elvis e il pop italiano anni ’80: “Ho semplicemente assorbito tutto – continua –. Mi ha insegnato a essere appassionato delle cose che ami, che si tratti di musica, arte, cibo o persone”.

Fin da giovane, Biancofiore ha capito che né la scuola né lo sport sarebbero stati il suo terreno naturale: “Tutto quello che volevo fare era suonare la chitarra e suonare in una band con i miei amici”.

L’idea di prendersi troppo sul serio lo lasciava diffidente: preferiva che la musica fosse di qualità, ma accompagnata da un pizzico di ironia.

Nelle sue prime band non mancavano mai riferimenti alla cultura pop o gag studiate per spiazzare il pubblico, il tutto senza mai compromettere la precisione tecnica. È un approccio che lo ha seguito in ogni progetto, dai tributi più fedeli alle colonne sonore di Quentin Tarantino fino ai Private Function. Con questi ultimi, dice, ha trovato il contesto ideale per far convivere competenza musicale e spirito irriverente.

“Prendiamo la musica seriamente, ma tutto ciò che le sta intorno è irriverente e divertente”.

Entrato nei Private Function come chitarrista solista nel 2021, Biancofiore ha contribuito a consolidare il suono della band introducendo nuove soluzioni stilistiche: “Come chitarrista, non voglio ripetere quello che ho già fatto nell’ultimo album. Cerco di fare qualcosa di diverso ogni volta”.

Resta quindi fedele alla linea secondo cui il punk non significhi ripetere schemi, ma sorprendere: “Un rifiuto al fare ciò che ci si aspetta da te – specifica –. Se riesci a fare qualcosa che sorprenderà il tuo pubblico, allora stai facendo bene il tuo lavoro”.

Nei concerti ama coinvolgere il pubblico e trasformare lo show in un’esperienza condivisa, dove l’imprevedibilità diventa parte integrante della performance.

Oltre ai Private Function, Biancofiore suona in una band tributo a Elvis Presley, suona nei Tarantinos, gruppo che reinterpreta le colonne sonore dei film di Quentin Tarantino con arrangiamenti curati e un forte elemento teatrale.

È anche il frontman e chitarrista di Fandango, tributo agli ZZ Top nato nel 2015: “Tutto è iniziato perché ho pensato, ‘Farò Tres Hombres degli ZZ Top2. Ma ci siamo chiesti, perché non fare semplicemente una serata dedicata agli ZZ Top? L’idea è diventata un progetto vero e proprio e alla gente è piaciuto tantissimo”.

Qui interpreta Billy Gibbons, affiancato da Nathan Farrelly e Ryan Scoble, rispettivamente nei ruoli di Dusty Hill e Frank Beard.

Per Biancofiore, dietro l’estetica scenica c’è l’esigenza di rispettare la sostanza: “Se ascolti gli album dei primi tempi, non c’è un grande uso di trucchi da studio. Sono semplicemente brani blues suonati bene da tre musicisti incredibili”.

In tutte le sue esperienze, porta avanti un’idea di musica come spazio aperto alla contaminazione tra generi e alla sperimentazione, dove la tecnica incontra la voglia di giocare con le forme e dove la tradizione convive con l’innovazione.

Al momento dell’intervista, la band era in tour in Europa e aveva appena suonato in Italia. Durante il concerto al Punk Rock Raduno di Bergamo, un fan è salito sul palco con pane, salame e formaggio, preparandogli un panino mentre suonava: “Ne ho preso uno e l’ho mangiato proprio mentre stavamo suonando: è stata l’esperienza italiana per eccellenza per una band che suona in Italia”, ha raccontato ridendo.

Un gesto così, nella sua essenza, è profondamente punk: bello nella sua spontaneità, carico di cura e attenzione verso gli altri e, al tempo stesso, totalmente anticonformista. Un po’ come la musica di Anthony Biancofiore e dei Private Function, che riesce a unire precisione e istinto, lasciando sempre spazio a ciò che non è previsto.