Gli “sconquassi” fatti dai talent, il meccanismo dei finti sold out, la fragilità dei giovani autori e il rapporto con chi lo prende come esempio. Antonello Venditti parla di questo e altro nel tempo di quattro sigarette, fumate una dopo l’altra, nelle ore che precedono la prima data del suo nuovo tour ‘Notte prima degli esami 40th anniversary 2025 edition’, alle Terme di Caracalla. 

Non a caso, proprio in occasione della maturità, con un pensiero agli studenti del quinto anno: “Io festeggio qui, ma voi non so se lo farete perché alla fine poi...”. Venditti comincia a parlare liberamente, e già subito il pensiero va a come funziona la musica oggi. “La mia generazione di cantautori era veramente un nucleo ‘tutti per uno, uno per tutti’ - afferma -. Non c’era invidia né gelosia; eravamo tutti per gli altri, consci che volevamo cambiare la musica popolare italiana e forse ci siamo riusciti, ma non ancora con le leggi”. 

Così ricorda di aver presentato una proposta di legge per inserire la musica nella Costituzione (“spero che quando finalmente sarò morto potrò essere ricordato per questo piccolo mattoncino”, insiste). La situazione attuale è diversa. “[Con i talent] ogni anno crei uno nuovo e sotterri un altro - continua -. I ragazzi che oggi fanno musica sono fragili, non hanno l’esperienza, le spalle coperte, la cultura sufficiente per farcela da soli. Pensate a Sangiovanni, ad Angelina Mango. Loro stanno in un mondo che è un vortice, un frullatore. Nasci con il sold out incorporato, ma il sold out è una conquista, una cosa che quando lo fai è bellissimo”. 

Tornando alla tournée, Venditti racconta di come ‘Notte prima degli esami’ sia “un miracolo nato all’ombra di ‘Ci vorrebbe un amico’”, che era il singolo. “Mi rendo conto che è una canzone che inevitabilmente sarà contemporanea sempre, perché gli esami di maturità ci saranno ogni anno - dice -. È la mia ‘Forever Young’ ma che si rinnova; può essere cantata ogni volta con un significato diverso”. 
“Ancora non so quanto dureranno i concerti stavolta perché non li ho cronometrati - afferma -. Cercherò di essere più sintetico; l’anno scorso l’ho raccontato molto. Ormai le storie le conoscete [ma comunque] questo è uno dei concerti più completi della mia vita”.