BARI - I finanzieri del Comando provinciale barese hanno dato esecuzione nella provincia a decreti di perquisizione personale e locale nei confronti di otto persone (di cui cinque incaricati di pubblico servizio, fra i quali il sindaco di un Comune della Provincia di Bari) emessi dalla Procura della Repubblica. I destinatari del provvedimento sono indagati (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica procedimentale nel contraddittorio con la difesa), in concorso tra loro e a vario titolo, per le ipotesi delittuose di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falso, turbata libertà degli incanti e traffico illecito di influenze. 

L’operazione trae origine da altra articolata attività di indagine, coordinata dall’Ufficio giudiziario e delegata al Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo regionale pugliese, che aveva consentito di disvelare, negli scorsi mesi, un collaudato “sistema” corruttivo posto in essere da pubblici ufficiali e imprenditori, finalizzato a condizionare le modalità di scelta del contraente nel quadro di alcune procedure di gara in ambito scolastico. Gli elementi investigativi (al vaglio ora del giudice) raccolti nell’ambito del “filone” originario hanno consentito di focalizzare l’attenzione su ulteriori condotte illecite, nell’ambito di appalti banditi da due Comuni della Provincia di Bari, caratterizzate da similari “modus operandi” e a beneficio del medesimo imprenditore. 

In relazione a questa vicenda è emersa, altresì, la figura di un “mediatore” (indagato per traffico illecito di influenze) il quale, avendo ottenuto informazioni privilegiate relative all’appalto di prossima indizione, avrebbe indebitamente utilizzato la relazione esistente con un sindaco al fine di condizionare la gara, con la promessa di una utilità pari al 10% dell’offerta economica presentata. 

In tale contesto si sarebbe, altresì, consumata una ulteriore turbativa concernente l’aggiudicazione dei “servizi tecnici di progettazione” propedeutici all’appalto in esame; - a fattor comune, sarebbero state accertate condotte falsificatorie e/o omissive, nel quadro di una strategia d’azione coordinata tra gli indagati.