Il protocollo d’intesa firmato mercoledì sera, ora australiana, a L’Aquila, e simultaneamente in video conferenza a Melbourne e Sydney, tra tutte le parti coinvolte  nel progetto di recupero della Torre Civica di Palazzo Margherita è frutto di un intenso lavoro di preparazione svolto sia in Italia che in Australia per investire, finalmente, i soldi raccolti nell’ormai famoso appello pro vittime del terremoto de l’Aquila - nell’aprile del 2009 - dall’Italian Media Corporation attraverso il Radiothon condotto su Rete Italia e le campagne di raccolta fondi coordinate da Il Globo e la Fiamma.

Come abbiamo più volte riportato dopo l’individuazione, nello stesso 2009, dell’ambizioso progetto del Nuovo Teatro Stabile che doveva fare parte del progetto di riqualificazione del Parco urbano della Piazza d’Armi nel capoluogo abruzzese, tutta una serie di complicazioni hanno posticipato a più riprese l’avvio dei lavori fino ad una relativamente rinuncia, da parte delle autorità amministrative abruzzesi, al progetto stesso.

Per soddisfare le più che giustificate richieste dei nostri lettori e ascoltatori al riguardo di uno stallo lungo più di quattordici anni, il Comitato coordinatore dell’Appello ha cercato a più riprese di trovare una soluzione diversa per l’utilizzo dei fondi raccolti, gelosamente custoditi in un conto bancario in Australia, ‘protetto’ dal coinvolgimento diretto da sempre nell’iniziativa del governo australiano (che aveva donato un milione di dollari) e dall’attenta gestione dell’organizzazione ‘non profit’ di assistenza agli anziani della Scalabrini Villages Ltd. con sede a Sydney, che sarà ora direttamente coinvolta nel trasferimento dei fondi in Italia. 

Grazie all’interessamento diretto del presidente del Comites per il Victoria e la Tasmania, Ubaldo Aglianò, e alla buona volontà dell’amministrazione comunale de L’Aquila del sindaco Pierluigi Biondi, lo scorso anno c’è stato un primo sblocco dell’impasse con l’autorizzazione, da parte del Comune stesso, di procedere con un altro progetto invece di quello per cui era stato firmato un accordo ufficiale, a Palazzo Chigi, nel 2011.

Ci voleva la volontà di entrambe le parti per poter uscire da un’intesa formalizzata, alla presenza dell’allora segretario della Presidenza del Consiglio Gianni Letta, tra l’ex ambasciatore italiano in Australia, Giovanni Castellaneta che era stato chiamato a guidare un Comitato di garanzia per conto dell’ Abruzzo Earthquake Appeal Fund, l’allora sindaco de L’Aquila Massimo Cialnete e dell’ambasciatore australiano a Roma, David Ritchie.

Visione e pragmatismo

Il sindaco Biondi ha mostrato lungimiranza e buona volontà accettando il nostro desiderio di cambiare perché lo dovevamo alle migliaia di donatori, a una comunità che ci ha seguito con entusiasmo nella nostra iniziativa e che desidera fortemente di poter offrire qualcosa di tangibile e simbolico alla popolazione abruzzese. E sono partite così, dopo una prima video conferenza organizzata dallo stesso Aglianò, le procedure per spostare gli obiettivi su un progetto realizzabile in tempi relativamente brevi, che rientra nell’importo raccolto, (aumentato dagli interessi bancari che ha generato) e particolarmente significativo per L’Aquila: la realizzazione dei lavori di recupero e consolidamento della Torre Civica di Palazzo Margherita, in Piazza Palazzo.

Non abbiamo voluto dare notizie intermedie, perché non abbiamo voluto illudere nessuno: troppe delusioni in questi lunghi quattordici anni, troppe risposte che non potevamo dare considerato che il progetto originale del Teatro non procedeva a causa di tutta una serie di incredibili vicissitudini burocratiche italiane, per rischiare di scrivere ancora qualcosa che poi non sarebbe successo. Abbiamo preferito lavorare dietro le quinte e lasciar lavorare l’amministrazione aquilana, stabilendo contatti, per facilitare e garantire il realizzarsi di un nuovo progetto, con la Cassa di Risparmio de L’Aquila, sempre sotto la vigile attenzione della Scalabrini Villages affinché ogni singolo dollaro donato dagli italiani d’Australia e dal governo federale arrivi a destinazione.

Da maggio a questa parte una serie di accelerazioni e mercoledì 13 dicembre quello che ci sentiamo di indicare come il passo che concretizza il tutto con la firma del Protocollo d’intesa che ci lega ad un progetto che dovrebbe partire già nella prima metà del prossimo anno e concludersi quello successivo, anche se sui tempi saremo più precisi una volta che saranno condotti i lavori preparatori di progettazione.

Mercoledì le firme sul Protocollo apportate: dal sindaco Biondi per conto dell’amministrazione comunale de L’Aquila; del ‘Trustee for Australian Abruzzo Earthquake Appeal Fund’, - indicato nel documento come ‘Comitato senza scopo di lucro istituito per la raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal sisma del 6 aprile 2009 che a colpito L’Aquila ed il suo comprensorio’ - rappresentato da  Giancarlo Martini Piovano; della Scalabrini Village Ltd,  rappresentata da Doug MacColl; dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila -  avente personalità giuridica di diritto privato senza scopo di lucro che persegue unicamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico della provincia dell’Aquila -, rappresentata dal Presidente e rappresentante legale, Domenico Taglieri.

Un ‘passaggio storico’

Nel Protocollo si sottolinea per esteso che a seguito degli eventi sismici dell’aprile 2009, “su iniziativa dell’Italian Media Corporation, comprendente i bisettimanali Il Globo, La Fiamma e l’emittente Rete Italia, le Collettività italiane d’Australia ed il Governo australiano hanno raccolto fondi (al fine di contribuire alla realizzazione di un progetto finalizzato a restituire alle comunità colpite dal sisma del 6 aprile 2009 il proprio patrimonio storico e culturale, pari all’importo di 4.904.000,00 dollari australiani, che include la donazione di un milione di dollari da parte del governo Australiano).

Nel dettagliato documento si precisa anche il passaggio ‘storico’ dell’intenzione di “utilizzare il contributo australiano per il finanziamento della costruzione del Nuovo Teatro d’Abruzzo, da realizzare all’interno del Parco urbano di Piazza D’Armi” al progetto di completamento dei lavori riguardati la Torre  di Palazzo Margherita

Vale la pena sottolineare che la Torre del celebre Palazzo rappresenta uno degli elementi architettonici maggiormente identitari per la Comunità aquilana e tra i più antichi presenti nella città.

Interamente realizzata in muratura in pietra locale, la Torre Civica ha una pianta rettangolare di 6.46x6.26 metri e un’altezza di circa 41 metri dal piano stradale. Presenta pareti molto possenti con uno spessore di 1.7 m su tre lati e di 1.89 m su un lato. Essa è percorsa da una scala lignea che si dipana, attraverso una successione di rampe rettilinee che concorrono lungo le quattro pareti interne fino alla quota dove è collocato l’orologio. Infine vi è un camminamento esterno posto ad una quota di circa 34 m dal piano stradale, base di un torrino a sezione quadrata che ospita in sommità una campana di notevoli dimensioni,

Come ha ricordato anche il sindaco Biondi nel suo intervento all’atto della firma di mercoledì scorso, la Torre Civica di Palazzo Margherita custodisce la ‘Bolla del Perdono’ emessa da Papa Celestino V nel 1294. Quindi valore indubbiamente storico da preservare e motivo di interesse, nel suo ruolo di perseguire scopi di utilità sociale” della Fondazione Carispaq, che è un ente senza scopo di lucro che, nel suo statuto prevede lo svolgimento di attività nei cosiddetti “settori rilevanti”, tra cui quello dell’Arte e dei beni culturali.  

È stato quindi chiesto, nel corso dei colloqui e delle corrispondenze avute con la Fondazione, di collaborare, nell’interesse pubblico generale, per favorire la realizzazione degli obiettivi di recupero e consolidamento della Torre, stante l’esperienza maturata dalla stessa Fondazione nella gestione di altri importanti complessi progetti di recupero e restauro di beni pubblici danneggiati dal sisma, mediante l’utilizzo di risorse proprie ovvero frutto di donazioni di terzi: in questo caso dei fondi del nostro “Appello per l’Abruzzo”. E l’iter burocratico è immediatamente partito per “disegnare” il documento di un accordo tra tutte le parti in causa all’insegna della massima trasparenza e sicurezza degli obiettivi e dei tempi di realizzazione dei lavori.

Come è stato evidenziato un po’ da tutti anche durante la cerimonia delle firme, infatti, il fattore ‘velocità’ è stato sottolineato a più riprese.

Nel Protocollo d’intesa vengono dettagliatamente specificati i dettagli dei due conti (uno della Commonwealth Bank e uno della Scalabrini Village Ltd con la St George Bank) in cui sono custoditi i soldi del nostro Fondo per l’Abruzzo (per un totale di 4.904.000,00 dollari australiani) che sarà devoluto al progetto seguito dalla Fondazione Carispaq.

Ogni dettaglio sui costi del progetto sarà mantenuto pubblico e garantito da un apposito comitato di garanzia formato da personalità di alto profilo morale e professionale de L’Aquila e da rappresentanti del nostro Comitato per vigilare sulla realizzazione del progetto stesso e sarà aggiornato trimestralmente sull’andamento dei lavori, sulla base della documentazione tecnico-amministrativa riferita agli stati di avanzamento lavori e, comunque, preventivamente alla liquidazione dei fondi. 

“La Fondazione - si legge anche nel Protocollo d’intesa - si impegna a sostenere la completa realizzazione dell’intervento; eventuali fondi residui saranno destinati a progetti di interesse pubblico a favore delle popolazioni colpite dal sisma del 2009, previa opportuna intesa e condivisione con il Trustee (il nostro Comitato per l’Appello, ndr) e il Comune dell’Aquila”.

Impegno sottolineato nel documento dell’accordo anche, a lavori completati di recupero della Torre, di apporre una targa commemorativa in una posizione di rilievo della Torre civica di Palazzo Margherita, di facile visibilità al pubblico, con la dicitura: “Il recupero e consolidamento della Torre civica è stata possibile grazie al contributo delle Collettività italiane d’Australia e del Governo Australiano che, con generosità hanno raccolto fondi per aiutare il popolo d’Abruzzo nella ricostruzione nell’area a seguito del terremoto del 6 aprile 2009, su iniziativa dell’Italian Media Corporation comprendente i bisettimanali Il Globo, La Fiamma e l’Emittente Rete Italia” o qualche altra forma di testo che sia concordato preventivamente.

C’è anche un cronoprogramma orientativo per l’attuazione dell’intervento. Siamo ancora alle stime, ma si dovrebbe procedere come segue: Revisione del progetto esecutivo dell’intervento a cura del Comune dell’Aquila con indagini preliminari aggiuntive, affidamento e revisione progettazione esecutiva entro maggio 2024; Sottoscrizione della convenzione tra Comune dell’Aquila e Fondazione Carispaq sempre entro giugno 2024; Affidamento dei lavori con appalto entro giugno 2024; Esecuzione dei lavori, fine lavori e collaudo da definire sulla base del cronoprogramma previsto nella revisione progettuale dell’intervento. Con precisazione nel Protocollo di un impegno preciso di rispetto dei tempi di lavoro, assicurando di dare tempestiva comunicazione, con adeguate motivazione tecniche, economiche e amministrative di un eventuale mancato rispetto del cronogramma che verrà al più presto ufficializzato.

Ci siamo insomma: la partenza è avvenuta con grande visibilità anche in Italia con servizi televisivi e giornalistici al riguardo. La generosità della comunità non è passata inosservata e l’impegno che abbiamo preso sin dall’inizio di questa lunga avventura viene finalmente premiato. Era importante allora fare quello che è stato fatto, è importante ora portare a termine un progetto che fa onore e deve essere motivo di orgoglio per una collettività che ha da sempre lasciato il segno sia in Australia che in Italia.