MELBOURNE - Che i liberali siano diventati masochisti? Verrebbe da pensarlo dopo la decisione di abbandonare la mediazione, disposta dalla Corte suprema, per risolvere il contenzioso sul prestito da $1,5 milioni concesso a John Pesutto per saldare i costi legali della collega Mora Deeming, che lo aveva querelato - con successo - per diffamazione, per evitare che l’ex leader dovesse dichiarare bancarotta ed essere quindi esonerato dal Parlamento, con conseguenti elezioni suppletive nel suo seggio di Hawthorn.
Con il collasso dei negoziati tra le parti, la questione verrà ora risolta in tribunale.

Il caso è incentrato sulla validità del prestito concesso dal braccio per gli investimenti del Partito liberale, Vapold, per salvare la carriera politica di Pesutto.

Cinque membri del Comitato amministrativo del Partito, recentemente ribattezzato Esecutivo statale, hanno avviato un’azione legale contro i direttori di Vapold, l’ex ministro del Tesoro Alan Stockdale, l’attuale tesoriera del Partito Karyn Sopel e Christopher Pearce, e i rimanenti componenti dell’Esecutivo statale.

I cinque membri che hanno avviato l’azione legale, ai quali si è aggiunto l’ex presidente statale liberale, Greg Mirabella, sostengono che la costituzione del partito non permette l’erogazione di prestiti ‘di salvataggio’.

Fonti di entrambe le parti hanno commento giovedì, dopo il collasso delle mediazioni, che non c’è altra alternativa che il processo, fissato per il 16 marzo 2026 dal giudice Andrew Keogh.

Da quella data, per cinque giorni almeno, si daranno battaglia in un’aula della Corte suprema, liberali contro liberali, che in base agli ultimi sondaggi, rischiano di rimanere all’opposizione per una quarta tornata elettorale consecutiva.

Nonostante i tentativi dei legali di rappresentare i propri assistiti, per evitare che vengano chiamati a deporre di persona, il giudice Keogh ha fatto sapere che quella non sarebbe la sua opzione preferita, il che vuol dire che il leader dell’opposizione Brad Battin, che è uno degli imputati in quanto membro dell’Esecutivo statale, dovrà spiegare di persona il ruolo svolto nella concessione del prestito.
Battin ha dichiarato pubblicamente di aver votato a favore dell’approvazione del prestito a Pesutto, nonostante fosse consapevole che la sua azione poteva essere in violazione della costituzione del partito.

Quindi la faida fratricida tra liberali approderà in tribunale in un anno elettorale, con una decisione della Corte prevista per agosto e le urne che si apriranno a novembre, come dire che senza se né ma, i liberali sono diventati masochisti.                                             R.S.