ROMA - Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che proroga fino al 2026 il sostegno dell’Italia all’Ucraina, confermando la possibilità di inviare aiuti militari e umanitari a Kiev senza un passaggio parlamentare per ogni singolo pacchetto. La decisione arriva al termine di un confronto interno alla maggioranza che si è chiuso con un compromesso. 

La linea di fondo dell’esecutivo resta sostanzialmente invariata rispetto agli ultimi quattro anni, a partire dal governo Draghi. Per i singoli invii sarà sufficiente il via libera del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza, chiamato ad approvare elenchi di materiali che resteranno coperti da segreto. Senza questa norma, ogni nuovo pacchetto di aiuti dovrebbe essere votato da Camera e Senato. 

Il confronto interno si è acceso soprattutto per le pressioni della Lega, che da settimane chiedeva una discontinuità rispetto ai decreti precedenti. A inizio anno il Carroccio aveva fatto sapere che non avrebbe più sostenuto testi identici a quelli già approvati in passato. Alla fine, però, l’impianto generale non è stato messo in discussione. 

Le modifiche introdotte riguardano soprattutto l’enfasi sugli aiuti non strettamente bellici. Nel decreto viene ribadita la possibilità di cedere “mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari”, ma si stabilisce che debba essere data “priorità” a quelli “logistici, sanitari, a uso civile e di protezione dagli attacchi aerei, missilistici, con droni e cibernetici”.  

Una formulazione ampia, che comprende anche ambiti come la difesa antimissile e la guerra cibernetica, ma che la Lega considera sufficiente per rivendicare un cambio di impostazione.  

Nelle premesse del testo compare inoltre un riferimento alla necessità di tener conto “degli sforzi in atto a livello internazionale per il raggiungimento di una soluzione al conflitto”, richiamando una linea più diplomatica, senza citare direttamente Donald Trump. 

Resta invece nel titolo del decreto il riferimento agli aiuti “militari”, elemento che aveva alimentato le tensioni nelle ultime ore.