TEL AVIV - Il piano, secondo quanto riferito da due funzionari governativi, prevede anche lo spostamento di centinaia di migliaia di palestinesi verso il sud di Gaza, una mossa che verrebbe interpretata come uno sfollamento forzato, aggravando ulteriormente la già drammatica crisi umanitaria.

I dettagli del piano non sono stati annunciati ufficialmente e non è chiaro quando e come verrà attuato. Tuttavia, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’operazione sarà “intensiva” e volta a proteggere i civili, affermando che le truppe non si limiteranno a raid brevi ma manterranno il controllo dei territori occupati.

Il piano rappresenta un’escalation di rilievo nelle operazioni israeliane e potrebbe servire a esercitare pressione su Hamas nei negoziati per un possibile cessate il fuoco. Una fonte della difesa ha indicato che l’attuazione del piano potrebbe essere posticipata fino al termine della prevista visita del presidente statunitense Donald Trump in Medio Oriente.

Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha dichiarato apertamente: “Conquisteremo Gaza. Non abbiamo più paura della parola ‘occupazione’”.

Israele si era ritirato da Gaza nel 2005, mantenendo però un rigido blocco sul territorio. Una nuova occupazione rischia di minare ulteriormente ogni prospettiva di uno Stato palestinese, oltre a sollevare dubbi sulla futura amministrazione dell’area e sull’effettiva gestione degli aiuti umanitari, che Israele accusa Hamas di deviare a proprio vantaggio, senza fornire prove concrete.