WASHINGTON - I democratici della Commissione di vigilanza della Camera hanno portato alla luce un set di fotografie inedite rinvenute nell’archivio del defunto finanziere Jeffrey Epstein, condannato per pedofilia.
Queste 19 immagini, estrapolate dalle oltre 95.000 fotografie consegnate dagli eredi al Congresso, pur non rivelando comportamenti illegali né la presenza di minorenni, gettano ulteriore luce sulla vasta e variegata rete di rapporti che Epstein intesseva con “alcuni degli uomini più potenti del mondo”.
Tra le figure di spicco della politica e dello spettacolo immortalate negli scatti, spiccano Donald Trump, Bill Clinton, Steve Bannon, Woody Allen (spesso invitato a cena nella villa del finanziere con la moglie Soon-Yi Previn) e Richard Branson.
L’attenzione mediatica si è focalizzata su alcuni dettagli inquietanti riportati dalla Cnn, tra cui una foto di Trump in compagnia di sei giovani donne e il ritrovamento di una ciotola piena di preservativi “goliardici” con il volto del presidente stesso.
La diffusione di questo materiale ha innescato un’immediata battaglia politica. Il deputato Robert Garcia, capogruppo democratico nella commissione, ha sostenuto che il materiale apre nuove piste investigative, accusando apertamente la Casa Bianca di “insabbiamento” e chiedendo al Dipartimento di Giustizia di rendere pubblici tutti i dossier.
La risposta dei repubblicani non si è fatta attendere: una portavoce ha parlato di un tentativo mirato di “costruire una narrazione falsa contro Trump”. I repubblicani sostengono che i democratici stiano selezionando e modificando ad arte le foto, dal momento che dai documenti non emergerebbe alcun comportamento illecito da parte del Presidente.
Molti dei personaggi citati si sono affrettati a negare qualsiasi legame improprio o conoscenza dei crimini di Epstein, ma le foto ne confermano i rapporti. Donald Trump ha respinto ogni accusa come una “montatura”, pur ammettendo rapporti sociali negli anni ‘90 e 2000 a Palm Beach e diversi voli sul jet privato del finanziere, rapporti che sostiene di aver interrotto anni prima dell’arresto.
Bill Clinton, che conobbe Epstein negli anni ‘90 e viaggiò sul suo aereo in diverse occasioni, ha ribadito tramite un portavoce di “non essere a conoscenza degli efferati crimini” e di non essere stato in contatto con lui per circa vent’anni prima dell’arresto. Il cofondatore di Microsoft, Bill Gates, che incontrò Epstein per discutere di filantropia, ha definito quell’interazione un “grave errore”.
Anche figure come Steve Bannon (che ebbe scambi nel 2019, pare per un documentario) e l’ex rettore di Harvard, Larry Summers (che mantenne contatti via e-mail e lo visitò dopo la sua condanna), hanno espresso profondo rammarico per le loro interazioni con il finanziere.