RÍO CUARTO (CÓRDOBA) – La Procura di Córdoba ha scoperto una nuova pista che potrebbe chiarire uno dei più famosi cold case argentini: l’omicidio di Nora Dalmasso, avvenuto il 26 novembre 2006 nella sua abitazione nel country Villa del Golf. La donna aveva allora 51 anni.

La scoperta, resa nota oggi, si deve all’ostinazione del vedovo Marcelo Macarrón e dal figlio Facundo nel cercare la verità.

Si tratta della presenza di otto impronte compatibili sulla cintura della vestaglia con cui la donna è stata uccisa e di materiale genetico trovato sul corpo di Dalmasso. Questi elementi permettono di identificare Roberto Bárzola – che aveva lavorato nella casa della vittima nella settimana precedente all’omicidio – come nuovo sospettato del crimine.

Nonostante Bárzola sia stato notificato, non è stato arrestato a causa della prescrizione del caso. Nel 2022, era comparso nel processo relativo al delitto, ma in veste di testimone.

La scoperta è il risultato di una collaborazione tra il centro di Genetica Forense del Potere Giudiziario di Córdoba e il National Center for Forensic Science dell’Università della Florida, negli Stati Uniti.

Durante l’analisi, è stato possibile separare le due tracce genetiche presenti sulla cintura della vestaglia. Una apparteneva al lignaggio Macarrón – un risultato prevedibile dato che Nora viveva con il marito. L’altra traccia, precedentemente classificata come “NN” (sconosciuto), è stata ora identificata come compatibile con Bárzola.

Nel novembre 2006, l’uomo – che all’epoca aveva 27 anni – era stato assunto per un lavoro di lucidatura nella casa di Dalmasso, dove la donna è stata uccisa.

Nel 2007, la famiglia della vittima aveva richiesto che Bárzola fosse incluso nella lista delle persone da confrontare con l’analisi del Dna, ma il pubblico ministero dell’epoca non lo aveva considerato.

Marcelo Macarrón ha espresso emozione e sollievo nell’apprendere che, dopo tanti anni di sofferenza e persecuzione giudiziaria, la verità potrebbe emergere.

“Sono molto emozionato e felice che, come famiglia, possiamo finalmente conoscere la verità dopo tanta sofferenza e persecuzione giudiziaria – ha dichiarato Marcelo Macarrón al canale televisivo TN –. Dopo 18 anni, che non sono pochi”.

Nel corso dei 18 anni di indagini, il caso ha assunto diverse sfaccettature. È stato politicizzato a causa dei presunti legami di Macarrón con l’ex governatore di Córdoba, José Manuel De la Sota. Si è arrivati ad accusare il figlio Facundo per il delitto. Si è insinuato che Dalmasso avesse uno o più amanti, arrivando a colpevolizzare la vittima stessa, giustificando l’omicidio con la sua vita sessuale.

L’accusa più pesante è ricaduta sul marito di Nora, che quel fine settimana si trovava a Punta del Este, in Uruguay, per partecipare a un torneo di golf. Si ipotizzò che Macarrón potesse aver viaggiato fino a Río Cuarto ed essere poi tornato a Punta del Este di notte con un aereo privato, un’eventualità che avrebbe comunque lasciato tracce. Nel 2022, quella teoria è stata definitivamente scartata, dopo un processo finito con l’assoluzione dell’uomo.