BUENOS AIRES — Nel quadro di un’alleanza bilaterale in forte espansione, il ministro della Giustizia argentino, Mariano Cúneo Libarona, e il vicepremier italiano e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, hanno concordato giovedì a Roma di approfondire la cooperazione giudiziaria tra i due Paesi, concentrandosi sulla lotta al crimine organizzato e sullo scambio di competenze legali.

L’incontro, svoltosi presso la sede del Ministero degli Affari Esteri italiano, segna un nuovo capitolo nella relazione strategica che i due governi — guidati da Javier Milei e Giorgia Meloni — stanno promuovendo dal 2024.

Cúneo Libarona ha avuto anche un incontro di lavoro con il suo omologo italiano, Carlo Nordio, durante il quale sono stati affrontati temi che spaziano dalla lotta alla criminalità informatica e finanziaria fino al contrasto al narcotraffico e al traffico di migranti.

Il ministro argentino ha elogiato il “modello pionieristico” italiano nella lotta contro la mafia, con particolare attenzione al sistema di confisca dei beni delle reti criminali.

I dettagli della collaborazione

Al termine della riunione, Cúneo Libarona e Nordio hanno firmato una serie di impegni, annunciati tramite un comunicato congiunto, che si articolano su tre pilastri fondamentali.

I due Paesi hanno concordato il trasferimento di conoscenze giudiziarie: l’Italia condividerà la propria esperienza nel contrasto al crimine organizzato, in particolare sulle tecniche di confisca dei beni legati alle mafie, un modello che l’Argentina intende adottare per smantellare le reti locali di narcotraffico e riciclaggio di denaro.

Inoltre, lavoreranno alla modernizzazione della Convenzione di assistenza giudiziaria in materia penale del 1987, integrando strumenti digitali per velocizzare le estradizioni e la cooperazione nei reati informatici.

Infine, giudici e funzionari argentini parteciperanno a programmi di formazione in Italia, mentre esperti italiani forniranno consulenza per la creazione di una Direzione investigativa intimafia (Dia) in Argentina, ispirata alla struttura di successo italiana.

Interessi strategici dell’Argentina

La decisione di adottare leggi italiane non è casuale. L’Argentina sta affrontando un aumento della criminalità organizzata, con reti operative nel narcotraffico, riciclaggio e corruzione. Il modello antimafia italiano, che combina rigore giudiziario e confisca dei beni, è stato definito da Cúneo Libarona come “un riferimento globale”.

Inoltre, il governo di Milei vede in questa alleanza un’opportunità per attrarre investimenti: l’Italia è il secondo partner commerciale europeo dell’Argentina, con 300 aziende attive in settori come energia e infrastrutture. La collaborazione aiuta anche a rafforzare il posizionamento internazionale del Paese, con Argentina e Italia impegnate nella promozione di una “Lega delle nazioni conservatrici” per favorire accordi commerciali e di sicurezza.

Infine, la cooperazione si inserisce in una relazione storica e culturale profonda: con oltre 20 milioni di argentini di origine italiana, il legame tra i due Paesi è basato su una forte fratellanza culturale.

Questo avvicinamento rientra in un’agenda più ampia. Nel novembre 2024, Meloni e Milei hanno firmato a Buenos Aires un piano d’azione 2025-2030 che include cooperazione in sicurezza, energia e investimenti. Per l’Argentina, la priorità è ottenere tecnologia e finanziamenti a supporto della riforma giudiziaria ed economica, mentre l’Italia mira a espandere la propria influenza in America Latina attraverso un alleato non solo commerciale, ma anche ideologico.

Traduzione di Francesca Capelli.