BUENOS AIRES - Con l’arrivo del nuovo anno, gli argentini si troveranno ad affrontare una serie di aumenti che interesseranno vari settori.
Sebbene il governo stia cercando di contenere l’inflazione, che è in effetti è rallentata nel giro di un anno, gennaio 2025 segnerà l’inizio di nuovi rincari, che aggiungeranno ulteriore pressione sulle finanze dei cittadini. Così, l’impegno del governo a ridurre i sussidi e riformare il sistema fiscale continuerà ad essere un tema centrale anche il prossimo anno.
Gli aumenti riguarderanno i servizi pubblici, i combustibili, gli affitti e le polizze sanitarie, tra gli altri. Ecco una panoramica dei rincari aumenti previsti.
1. Servizi pubblici: luce e gas naturale
Nel mese di gennaio, gli utenti di energia elettrica vedranno un aumento delle bollette del 1,6%, mentre per il gas naturale l’aumento sarà dell’1,8%. Questi aumenti sono inferiori al tasso di inflazione, che ha raggiunto un incremento del 112% nel 2024, ma fanno comunque parte del processo di eliminazione progressiva dei sussidi operata dal governo.
Durante l’anno, 838.466 famiglie hanno perso il diritto ai sussidi sulle bollette elettriche, mentre 292.612 famiglie sono state escluse dai sussidi per il gas naturale. Nonostante gli aumenti, gli utenti con consumi bassi (fino a 350 kWh per i più poveri e 250 kWh per i ceti medi) continueranno a beneficiare di un limite sui consumi sovvenzionati.
2. Carburante
Anche i prezzi dei carburanti subiranno un incremento: YPF ha annunciato un aumento medio del 1,75% sui suoi prodotti a partire dal 3 gennaio 2025. Con questo incremento, la benzina super passerà da 1.108 a 1.127 pesos al litro, mentre il gasolio comune aumenterà da 1.123 a 1.142 pesos.
L’aumento colpirà anche la benzina premium, che salirà da 1.370 a 1.394 pesos al litro, e il gasolio premium, che arriverà a 1.142 pesos al litro.
3. Affitti
Dopo l’abrogazione, a dicembre del 2023, della legge sugli affitti, sussistono in contemporanea due tipi di contratto: quelli firmati in base all’Indice dei Contratti di Locazione (ICL) della legge successivamente abrogata (che arriveranno alla loro scadenza naturale); quelli stipulati tra la deroga della legge (a ottobre 2023) e la sua successiva abrogazione (entro 29 dicembre 2023) e quelli stipulati sotto il regime della nuova legge.
I contratti firmati prima della modifica della normativa continueranno a seguire l’ICL, e a gennaio gli affitti subiranno un aumento del 190,69% (in leggera diminuzione rispetto al 208,67% di dicembre 2024).
D’altra parte, continuano a essere validi gli accordi stipulati dopo l’aggiornamento della normativa, da ottobre fino al 29 dicembre del 2023. Questi contratti subiranno il loro terzo adeguamento, secondo l’indice Casa Propia, a marzo del 2025.
In quanto ai contratti di affitto che sono stati stipulati con la nuova legge, che prevede la libera negoziazione tra le parti, tendenzialmente gli accordi tra affittuario e locatore prevedono adeguamenti ogni tre o quattro mesi, in pesos e legati all’inflazione.
4. Polizze sanitarie
Nonostante molte delle compagnie di medicina prepagata siano attualmente coinvolte in un’indagine per presunta “cartellizzazione”, ossia accordi segreti sui prezzi per annullare la concorrenza, hanno comunicato aumenti delle tariffe tra il 3% e il 3,9%, a seconda del piani di salute che vanno dalle coperture minime a quelle totali.
La Commissione nazionale per la difesa della concorrenza (un organismo antitrust) ha messo sotto inchiesta sette aziende di assicurazioni sanitarie, oltre che l’associazione che le raggruppa e la persona che ne ha ricoperto il ruolo di presidente, per presunte pratiche concordate nel fissare i prezzi dei servizi. Le aziende sotto accusa sono Galeno, Medifé, Swiss Medical, l’Ospedale Britannico, l’Ospedale Tedesco, Omint e Osde.
5. ABL (imposta sull'Illuminazione, pulizia e raccolta dei rifiuti di Buenos Aires)
A partire dal 2025, gli abitanti della Città Autonoma di Buenos Aires si troveranno a dover affrontare nuovi aumenti nell’ABL, secondo un nuovo metodo di calcolo dell’imposta, che è stato riformato dalla legislatura locale e che sarà suddiviso in dieci scaglioni tariffari invece dei sette attuali.
Le nuove tariffe saranno differenziate in base alla zona geografica (suddivisa in tre settori: Sud, Centro e Nord) e al valore fiscale degli immobili, attraverso un indice denominato Valutazione fiscale omogenea (VFH). I residenti delle zone più povere vedranno aumenti più moderati, mentre i proprietari di immobili di valore più elevato affronteranno aumenti più significativi.
Gli immobili con un VFH inferiore o uguale a 26,6 milioni di pesos avranno un limite del 20% nell’incremento dell’ABL annuale, quelle con valori tra 26,6 milioni e 38 milioni di pesos non potranno superare un aumento del 35%, mentre gli immobili con VFH superiori a 38 milioni di pesos subiranno aggiornamenti in base all'inflazione.
Cosa cuccede invece con gli stipendi?
Il governo ha fissato il salario minimo per il periodo da dicembre 2024 a marzo 2025, malgrado il mancato accordo tra sindacati e datori di lavoro. Il salario minimo è stato fissato a 279.718 pesos a partire dal 1° dicembre 2024, per salire progressivamente a 296.832 pesos a partire da marzo 2025.
Questo importo rimane notevolmente inferiore rispetto alle richieste sindacali, che chiedevano un salario minimo iniziale di 572.000 pesos. Nonostante questo, le contrattazioni collettive singole per ogni settore hanno rivisto le basi al netto rialzo, con ulteriori incrementi a partire da gennaio.
Per esempio, i lavoratori del commercio vedranno aumenti salariali bimestrali. Gli impiegati amministrativi della categoria base guadagneranno 908.164 pesos al mese, mentre i venditori con lo stesso inquadramento riceveranno uno stipendio di $ 911.417 pesos al mese, con valori più alti per le categorie successive del settore che, nonostante le difficoltà economiche, ha registrato lievi aumenti rispetto all’anno precedente, ma le vendite sono ancora sotto i livelli del 2023.