MILANO - La Guardia di Finanza ha eseguito l’ordine di custodia cautelare per la manager Cecilia Marogna, sulla quale pende una richiesta di estradizione del Vaticano.

E' la prima volta in assoluto che i giudici milanesi devono decidere su un’estradizione verso il Vaticano e a quanto si apprende la procedura richiederà forse addirittura diverse settimane. Fatto sta che al momento Cecilia Marogna, manager di origine sarde ma residente a Milano, conosciuta come la “dama del Cardinale”, rimane sotto custodia delle autorità italiane dopo essere stata arrestata la scorsa settimana dalla Guardia di Finanza, che ha dato seguito a un mandato di cattura internazionale emesso appunto dal Vaticano.
L’accusa nei confronti di Marogna è peculato per distrazione di beni. Nel mirino degli inquirenti vaticani sarebbero finiti bonifici per un totale di 500mila euro che la donna avrebbe ricevuto dalla Santa Sede per operazioni segrete umanitarie in Asia e Africa, e che, quasi per la metà, sarebbero stati utilizzati per l’acquisto di borsette, cosmetici e altri beni di lusso.  

La 39enne manager cagliaritana avrebbe stretto relazioni con la segreteria di Stato vaticana nel 2016, quando il cardinale Angelo Becciu era sostituto per gli Affari generali - praticamente il numero tre nella gerarchia vaticana -, accreditandosi come esperta di relazioni diplomatiche e mediatrice nelle crisi internazionali.

In possesso di una lettera firmata da Becciu, che la indicava come persona di sua fiducia, quella che la stampa ha già definito la “dama del Cardinale” avrebbe beneficiato del denaro in diverse tranche fra il dicembre 2018 e il luglio dello scorso anno sul conto corrente della Logsic, la società slovena, con sede nella capitale, Lubiana, di cui risulta amministratrice. Versamenti tutti con causale “contributo per missione umanitaria”. Peraltro, la stessa Logsic si sarebbe rivelata una società fantasma.

Il caso Becciu, emanazione dell’inchiesta sull’acquisto da parte della segreteria di Stato di un immobile di lusso in Sloane Avenue, a Londra, è esploso con la recente udienza-shock in cui il Papa ha privato il 72enne presule sardo della carica di prefetto per le cause dei Santi e dei diritti connessi al cardinalato.