ROMA - La Polizia federale brasiliana ha confermato al governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva l’arresto della deputata Carla Zambelli in Italia, a Roma. 

La Corte suprema verde-oro aveva richiesto, a giugno, la sua estradizione in Brasile ma, secondo quanto riporta il sito del quotidiano Folha de São Paulo, Zambelli non dovrebbe tornare immediatamente nel suo Paese. Prima, la giustizia italiana dovrà esaminare la richiesta del Brasile e decidere se soddisfa i requisiti dei trattati firmati tra i due Paesi. 

La richiesta è stata avanzata dal giudice della Corte suprema brasiliana Alexandre de Moraes, che ha disposto la detenzione definitiva di Zambelli, oltre alla perdita del mandato parlamentare, impegnandosi tuttavia a non sottoporre la parlamentare a condizioni degradanti nel Paese sudamericano, come riporta la giornalista Mônica Bergamo della Folha de São Paulo. 

Zambelli, parlamentare vicina all’amministrazione di Jair Bolsonaro, era fuggita dal Brasile per evitare una pena di dieci anni di prigione imposta dalla Corte suprema verde-oro dopo la condanna, il 16 maggio scorso, per hackeraggio. Lei e l’hacker Walter Delgatti sono stati condannati per avere violato il dispositivo informatico del Consiglio brasiliano della Giustizia e per falsità ideologica. 

Entrata in Italia il 5 giugno scorso dall’aeroporto di Fiumicino con un volo dagli Stati Uniti, Zambelli aveva superato il controllo doganale con il passaporto italiano, avendo la doppia cittadinanza. 

Il ministero della Giustizia verde-oro sta già predisponendo la documentazione affinché l’Italia sia formalmente informata che deve scontare la sua pena in Brasile.