SYDNEY - Secondo quanto riportato dalla polizia, durante le prime ore di sabato 11 gennaio, le mura della sinagoga erano state deturpate con svastiche rosse, e il responsabile avrebbe tentato di appiccare un incendio utilizzando un liquido accelerante. Questo episodio aveva rappresentato il terzo attacco contro la comunità ebraica di Sydney in soli due giorni.
Ieri, la polizia ha eseguito mandati di perquisizione in due domicili a Pyrmont Bridge Road, Camperdown, arrestando il sospetto. L’uomo è stato inizialmente portato sotto sorveglianza al St Vincent’s Hospital e successivamente trasferito alla stazione di polizia di Surry Hills, dove è stato accusato di vari reati, tra cui distruzione di proprietà con incendio e possesso di sostanze proibite.
Gli inquirenti hanno sequestrato diversi oggetti durante la perquisizione, che ora stanno venendo esaminati. L’uomo, al quale è stata negata la libertà su cauzione, comparirà presso la Downing Centre Local Court.
Quello condotto ieri, rappresenta il nono fermo effettuato nell’ambito della Strike Force Pearl, istituita a dicembre per contrastare l’aumento di crimini d’odio antisemiti.
Il premier del NSW, Chris Minns, ha condannato l’attacco, affermando che questi atti “volti a dividere la nostra comunità non avranno successo”. Minns ribadito l’impegno del suo governo a rafforzare le leggi per proteggere il diritto di culto e a garantire che la polizia disponga delle risorse necessarie per perseguire i responsabili.
Nel 2024, la Strike Force Pearl ha già portato all’arresto di diversi individui per atti di vandalismo e incendi dolosi a Woollahra e Bondi, evidenziando un impegno costante nella lotta all’antisemitismo e quello volto a proteggere le comunità religiose in generale.